Recensione: Reigning Memories

Di Eugenio Giordano - 9 Dicembre 2003 - 0:00
Reigning Memories
Band: Ion Vein
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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82

Seconda prova sulla lunga distanza per questi ottimi prog metallers, gli Ion Vein sono una delle band che stanno contribuendo a formare una nuova scena progressiva americana seguendo gli insegnamenti di maestri storici come i Queensryche e i Fates Warning. Questo “Reigning memories” vanta una produzione perfetta che consente all’ascoltatore di apprezzare ogni frangente delle composizioni e di notare l’enorme preparazione tecnica di questi musicisti, In questa nuova prova sulla lunga distanza il gruppo si spinge verso un sound oscuro e ambizioso che rivela una ricerca compositiva di grande spessore artistico. Al classico canone prog caro agli Ion Vein si aggiungono interessanti spunti ritmici che richiamano i Nevermore dell’ultimo periodo pur senza spingersi in brani di pari impatto e violenza. Il gruppo si affida a raffinati dettagli sonori, passaggi pianistici e parti acustiche, che si inseriscono alla perfezione nell’ossatura dinamica delle canzoni aumentandone il valore senza snaturarne l’energia. Naturalmente non siamo di fronte a un’opera di facile comprensione anche perchè ogni singola traccia di questo disco presenta una architettura molto complessa e difficile da comprendere nel raggio di pochi ascolti. Le linee vocali sono articolate e spesso eccentriche, il gruppo cerca soluzioni melodiche insolite che possano essere apprezzate da un pubblico esigente e tecnicamente preparato, quindi se siete alla ricerca di facili ritornelli da memorizzare direi che state leggendo la recensione sbagliata.

Le danze si aprono con l’elegante strumentale “Awakening” completamente affidato al pianoforte, l’atmosfera generata è davvero emozionante. Immdiatamente irrompono le chitarre di “Another life” che presenta rapidamente le caratteristiche del sound dei nostri, una serie di riff pesanti e intrecciati con cura si alternano a costruzioni ritmiche davvero complesse e interessanti, su tutto svetta una interpretazione vocale di grande pregio che rimanda al metal progressivo degli anni ottanta. Maggiormente progressiva ed eccentrica “Spiral maze” è una canzone articolata e di difficile comprensione che richiede molti ascolti per poter essere compresa, in merito mi vengono in mente alcune soluzioni dei Death più recenti ma è un paragone forse azzardato. Si assapora la stessa atmosfera tecnica e ispirata nella successiva “The power of you” che però mostra una ossatura fluida e un refrain maggiormente efficace nel ritornello, un brano parzialmente più accessibile. Si ritorna al prog oscuro di classica matrice statunitense con “Faith and majesty” una canzone ambiziosa e complessa che potrebbe fare la felicità di chi tra voi ha apprezzato gli ultimi lavori dei Dream Theater ma senza perdere di vista melodia e gusto musicale. I ritmi si impennano con “Edge of forever” che si basa su un poderoso lavoro chitarristico davvero vibrante e coinvolgente, non ci sono concessioni sotto il profilo compositivo, infatti tutta la canzone si dimostra articolata e complessa mantenedo alto il volore tecnico del disco. Rallentata ma non meno elaborata “Twilight garden” lascia spazio a parti strumentali e influenze jazz affidate alle melodie di un saxofono, se amate il prog probabilmente troverete questa canzone davvero notevole. La title track è una complessa composizione che si sviluppa in quasi nove minuti di durata, tutti gli elementi del sound dei nostri vengono concretizzati in questo frangente, ottimi gli spunti pianistici che allacciano tra loro parti più pesanti e articolate. La suite “Adrian’s ladder” è sviluppata in dodici minuti di durata e divisa in tre parti, qui gli Ion Vein pongono massima cura all’aspetto compositivo dividendo con gusto le varie anime della loro musica, tra progressive e potenza riuscendo a  emergere per personalità e classe. La conclusiva “The future is now” si dimostra una traccia molto complessa, dopo l’apertura iniziale affidata a una sezione ritmica potente e articolata prende spazio una lunga digressione pianistica di massimo valore artistico che conduce verso una conclusione del brano.

Naturalmente questo disco non rappresenterà una punta di diamante del mercato discografico contemporaneo ma vi assicuro che gli Ion Vein meritano una seria considerazione un rispetto che solo le band molto affermate possono pretendere. Da scoprire.

Tracklist:
1 Awakening
2 Another life
3 Spiral maze
4 The power of you
5 Faith and majesty
6 Edge of forever
7 Twilight garden
8 Reigning memories
9 Adrian’s ladder
10 The future is now

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