Recensione: Restless And Wild

Di Enzo - 21 Agosto 2003 - 0:00
Restless And Wild
Band: Accept
Etichetta:
Genere:
Anno: 1982
Nazione:
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90

Il 1982 è un anno fondamentale per l’Heavy Metal, ogni big band partorirà un prodotto destinato sicuramente ad entrare nella storia di questa musica e gli Accept non possono mancare certo all’appuntamento sfornando il loro “Restless And Wild”. Il fondamentale ed imprescindibile combo tedesco è una band che oggi purtroppo non gode di molte conoscenze, eppure gli Accept sono stati tra le indiscutibili BIG band dell’Heavy Metal music mondiale, assoluti punti cardine della scena Heavy Metal europea.

“Restless And Wild” apre le danze con la incommentabile Fast As Shark, redimetevi tutti, prima di avventarvi su infiniti monologhi su chi ha gettato le basi del power metal europeo (di metà anni 80) ascoltate questa song, mietitrice di false sentenze e di falsi defender. I suoi travolgenti refrain, la granitica voce di Udo, i riff ultra micidiali nella loro ferrea velocità, il melodico e velocisismo refrain trasformano questa killer track in una gemma di storico valore. Assolutamente senza parole la seguente title track Restless And Wild. I riff macinati da Hoffmann (uno dei più grandi chitarristi della storia dell’Heavy Metal, sia ben chiaro) hanno impresso col fuoco il marchio Accept.
Veloce ed aggressiva Ahead Of The Pack che in tutta la sua gloriosa carica metallica procede con i suoi riff travolgenti e distruttivi per tutta la sua fiammeggiante durata. Si rivela essere più candenzata la seguente Shake Your Heads mentre non si può dire lo stesso della successiva Neon Nighst, ipnotico brano scolpito dai monolitici riff forgiati probabilmete in una fantomatica acciaieria germanica. Viaggia su altri binari la frizzante Get Ready (mitico il suo energico incedere portato in auge dai suoi ossianici refrain) mentre la successiva Demon’s Night insieme alla seguente (ma più diretta) Flash Rockin’ Man, forma un duo di rovente ed inossidabile metallo pesante. Don’t Go Stealin’ my Soul Away, mitica song dal ruffiano andamento catchy, spiana la strada (rigorosamente d’acciaio!) al capolavoro del disco che prende l’incredibile nome di Princess Of The Dawn. Il brano, grazie al suo incedere cadenzato, roccioso e pachidermico, rimarrà per sempre annoverato nella pagine più belle dell’Heavy Metal music. Degni di nota saranno sempre i suoi riff, ossessivi e graffianti, intenti ad esplodere nel sognante refrain caratterizzato addirittura da possenti cori giunti dal nulla come un’oscura tempesta che si abbatte sui nostri timpani, refrain che vedevano nella loro esecuzione suoni di chitarre acustiche che andavano così a porre fine a questo viaggio tra i mitici sentieri del metallo.

In conclusione questo è un disco storico per tutto il movimento dell’Heavy Metal europeo, e che getta le basi del classico e vero Power Metal made in Europe che da metà anni 80 in poi altre band cominceranno a riprendere e sviluppare. Sarebbe ora di rispolverare pesantemente questa leggendaria band del passato che ha fatto la storia della nostra musica e ne ha scritto alcune tra le pagine più belle e fondamentali.

Vincenzo Ferrara

Tracklist:
Fast As A Shark
Restless And Wild
Ahead Of The Pack
Shake Your Heads
Neon Nights
Get Ready
Demon’s Night
Flash Rockin’ Man
Don’t Go Stealing My Soul Away
Princess Of The Dawn

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