Recensione: Resurrected

Di Angelo D'Acunto - 1 Febbraio 2009 - 0:00
Resurrected
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
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70

Considerati fra i gruppi “minori” della NWOBHM insieme a tanti
altri incompresi, i Witchfinder General si sono
sempre contraddistinti per il loro approccio più oscuro al genere, con una sorta
di devozione alle lezioni della scuola doom sabbathiana, sopratutto per quanto
riguarda le tematiche affrontate. Il gruppo, dopo soli due full-length pubblicati negli anni 1982 (Death Penality) e 1983 (Friends Of Hell),
sparisce letteralmente nel nulla in un silenzio che dura quasi venticinque anni,
per poi tornare sulle scene con il terzo studio album della carriera e con una
formazione leggermente rimaneggiata che vede l’ingresso di Gary Martin al posto
dello storico singer Zeeb Parkes.

Resurrected: titolo più che appropriato per l’occasione, che dà
il nome a un disco oscuro fino al midollo, a cominciare da una copertina tanto
semplice quanto suggestiva ed evocativa. Rispetto agli anni ’80 il sound della
band inglese subisce una leggera variazione, diventando più grezzo, cupo e ancor
più indirizzato verso i territori del doom seminale, il tutto sorretto da una
produzione volutamente scarna e decisamente old-school. Quel che farà storcere
il naso ai più affezionati è sicuramente l’avvicendamento dietro al microfono
che vede l’assenza di Zeeb Parkes, sostituito per l’occasione dalla new
entry Gary Martin, anche se c’è da ammettere che la voce di quest’ultimo,
rozza al punto giusto, riesce ad amalgamarsi perfettamente con le atmosfere
ricreate all’interno di ogni singola traccia. Tralasciando il discorso
riguardante l’utilità o meno di questa reunion a così tanti anni di distanza
dall’ultimo Friends Of Hell, c’è da rendersi conto di come la band
riesca
a fare il proprio lavoro in ottimo modo, consegnandoci fra le mani un disco
composto da tracce che, nella maggior parte dei casi, risultano essere il frutto
di un songwriting ispirato e di buona qualità. Quella che ci troviamo di fronte,
quindi, è sicuramente una band che, a livello di proposta musicale non
re-inventa nulla, rimanendo fedele ai suoni degli 80’s, ma che comunque dimostra
di essere tutt’altro che arrugginita. Poche idee dunque, però sfruttate nel
migliore dei modi, sopratutto per quanto riguarda quelli che sono gli episodi
più riusciti del disco, come nel caso della sabbathiana Final Justice
(netta la somiglianza con una certa Electric Funeral) o della più
ritmata Brutal Existence, quest’ultima efficace sopratutto nelle
sue ritmiche più coinvolgenti. Resta da segnalare infine, la chiusura affidata
all’ottima The Funeral/Beyond The Grave, brano di una lentezza
quasi esasperante che ci mette di fronte a quello che è il lato più oscuro e
malvagio del combo inglese.

Insomma, più che gradito questo ritorno dei Witchfinder General. Il
lungo (lunghissimo) periodo di inattività sembra non aver compromesso quelle che
sono le doti compositive (seppur non eccelse) del combo inglese, il quale si
ri-presenta con un album sicuramente non innovativo, ma che comunque racchiude
al suo interno una serie di idee ben strutturate. Alla fine dei conti,
Resurrected
è un lavoro che, nella sua semplicità, sarà apprezzato
sopratutto dagli amanti del genere in questione.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 The Living Hell
02 The Gift Of Life
03 Final Justice
04 Bryn-Y-Mor
05 Brutal Existence
06 Euthanasia
07 A Night To Remember
08 The Funeral/Beyond The Grave

Line Up:

Gary Martin: vocals
Phil Cope: guitar
Rod “Corks/Hawk Eye” Hawks: bass
Dermot “Derm the Germ” Redmond: drums

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Genere:
Anno: 2008
70