Recensione: Resurrection
I Dragonia sono una band fiorentina relativamente recente nella propria odierna incarnazione, in realtà i tre brani che compongono questo demo sono stati composti e inizialmente registrati circa una decina di anni fa quando il gruppo aveva ancora un altro nome. Da allora son cambiate diverse cose: il gruppo originale, gli “Evil Zone”, si è sciolto, gli anni son passati e solo recentemente alcuni dei componenti originali son tornati a suonare insieme affiancandosi a nuovi musicisti e cambiando quindi nome nell’odierno Dragonia.
La prima decisione di questo “nuovo” gruppo è stata quindi quella di ri-registrare i vecchi brani in una nuova versione con i nuovi musicisti. Naturalmente qualche cambiamento è stato apportato anche alle canzoni stesse, ma senza tradirne minimamente lo spirito iniziale. Dopo le varie vicissitudini passate dal gruppo è quindi logico aspettarsi un titolo importante come questo “Resurrection”. Quasi a voler rappresentare una sorta di vera e propria resurrezione simbolica di un gruppo che sembrava dover sparire e che invece è riuscito a trovare la forza e le motivazioni per rialzarsi e ricominciare a suonare con anche maggiore convinzione di prima.
Il cd si apre con l’autocelebrativa “Dragonia” in cui un’intro di pianoforte fa da preludio a delle chitarre di difficile catalogazione dato che nei propri passaggi vanno a pescare allo stesso modo dai riff dell’heavy e del rock di matrice più classica, così come dai virtuosismi barocchi di un certo power di scuola italiana. Sicuramente una sorpresa più che positiva è stata rappresentata dalla voce, Massimo Menichetti infatti, nato come chitarrista del gruppo, si è dovuto reinventare anche cantante. Sinceramente se tutti i chitarristi avessero una voce come la sua, non ci sarebbe più bisogno di molti vocalist. Dal punto di vista musicale così come per il gusto dei riff delle chitarre, anche tutto il resto della proposta musicale dei Dragonia sembra orientarsi verso un mix di influenze diverse. Dallo stacco centrale della opener track, ai riff della seguente “Survive” (forse il brano più “raw” e aggressivo della trilogia), si respira molto un sound decisamente orientato verso l’hard-rock di scuola americana. Il tutto però viene condito con squarci di heavy classico un po’ NWOBHM e passaggi maggiormente legati a un power sinfonico di scuola tutta italiana, in particolare grazie ad arpeggi e costrutti barocchi delle chitarre, così come al tappeto orchestrale creato dalle tastiere.
Se “Dragonia” vuole essere una sorta di manifesto del sound della band, e la seconda “Survive” il brano d’impatto, veloce e aggressivo, l’ultima “Heart Glory” inizia come la ballad che non può mai mancare in un disco power. È sicuramente la traccia più melodica delle tre, ma lungo i suoi quasi sei minuti di durata e i vari cambi di tempo e di stile, riescono a trovare posto anche diversi momenti più pesanti e potenti.
Dal punto di vista della produzione naturalmente trattandosi di un demo non possiamo affermare di avere a che fare con un capolavoro. Oltretutto il disco è stato registrato quasi interamente in casa da parte dei quattro musicisti, quindi il primo pensiero sarebbe di trovarsi di fronte a qualcosa di praticamente inascoltabile. In realtà invece i tre brani del cd si sentono piuttosto bene e il mixaggio della voce e dei vari strumenti, così come i volumi, sono stati realizzati in maniera più che buona.
Per concludere si tratta di un cd onesto, con della buona musica che merita di essere ascoltata. Alcune soluzioni di song-writing potranno forse oggi apparire un pochino datate, in realtà probabilmente neanche tanto, ma bisogna anche considerare quando le canzoni sono state scritte, cioè una decina di anni fa. In generale però si tratta di tre tracce che io ho apprezzato molto e che ho ascoltato e riascoltato piacevolmente, quindi il mio consiglio è sicuramente quello di non sottovalutare questi ragazzi perchè se dovessero mettersi a scrivere qualcosa di nuovo credo proprio che potrebbe venirne fuori qualcosa di più che buono.
Tracklist:
01 Dragonia
02 Survive
03 Heart Glory
Alex “Engash-Krul” Calvi