Recensione: Revelation VI
Sesto album per gli svedesi Siebenburgen dopo il paventato scioglimento seguito al loro ultimo “Darker Designs & Images” del 2005. I cambiamenti in line-up, serviti a far tornare in carreggiata il gruppo, non han però influenzato più di tanto il sound della band che si è mantenuta sulla formula di gothic-black melodico che già conoscevamo.
Accostati spesso in passato ai Cradle of Filth in virtù del genere suonato e per le tematiche vampiresce al centro di molti dei loro brani, i Siebenburgen, è meglio dirlo subito, son ben lontani dalla qualità degli inglesi capitanati da Dani Filth. Il loro songwriting non raggiunge mai l’originalità e le invenzioni degli originali della terra d’albione e si mantiene sempre su soluzioni orecchiabili e generalmente piuttosto banali e già sentite. La componente black è dimandata principalmente alla voce roca (non propriamente growl ne scream) di Marcus Ehlin e qualche raro assaggio di batteria in doppia cassa. A farla veramente da padrone son le tastiere che tessono, per una volta, melodie che denotano un gusto poco più raffinato che in passato, salvo ricadere, qui e là, in alcune scelte decisamente poco brillanti.
In questa occasione qualche spunto viene dalla voce della singer Lisa Bohwalli Simonsson, i cui intermezzi sembran saltuariamente strizzare l’occhio al power, o a qualche breve passaggio delle chitarre leggermente orientate all’heavy classico. Ma è davvero troppo poco per un cd che si trascina, pur senza stancare, questo va detto, sulla strada già tracciata dai suoi predecessori.
Tutto questo “Revelation VI” si mantiene, quindi, su livelli davvero poco incisivi riproponendo per la sesta volta lo stesso sound che era già scontato fin dal primo disco dei Siebenburgen e senza proporre quasi nulla di nuovo. Le melodie orecchiabili e la “bella confezione” data dalla produzione, in questo caso, non possono essere sufficienti.
Per concludere i Siebenburgen cambiano line-up e casa discografica, ma la loro proposta rimane sempre la stessa. Qualche timido passo in avanti è stato fatto e il disco risulta anche piuttosto orecchiabile e non stancante, ma non è ancora sufficiente per far emergere gli svedesi dalla pletora di produzioni mediocri che affollano il mercato.
Tracklist
01 Awaken
02 Rebirth of the Nameless
03 Infernalia
04 Revelation VI
05 Grimheim
06 After the Wolf (Do Dead Men Follow)
07 S.I.N.
08 The Oaken Throne
09 The Soulless
10 Enter Omega (Digipack Bonus Track)
11 In Sanctum
12 Fire Leaps High
13 At the End of Twilight
Alex “Engash-Krul” Calvi