Recensione: Revenge In Blood
Secondo capitolo discografico per i tedeschi Warcry, con la benedizione metallica che più metallica non si può da parte della stoica label Pure Steel Records. Queste le coordinate minimali per inquadrare l’uscita di Revenge In Blood, dalla copertina perfettamente in sintonia con la proposta contenuta all’interno delle undici tracce facenti capo al monicker dall’ascia bipenne.
Urlo disumano iniziale, velocità da ritiro patente, una voce che con un bel po’ di immaginazione ricorda John Criis degli Agent Steel e il resto del gruppo giù a martellare senza redenzione, con una doppia cassa che in alcuni passaggi rimembra sua maestà Mr. Dave Lombardo. Il gioco è fatto. Questa è Pure Force of Steel, figlia bastarda del Bulldozer sound italico.
Andamento epico per In Battle For Vengeance con chitarre affilatissime, poi rozzo HM fino alla fine, “grazie” alla voce “sgraziata” di Herr Martin “The Almighty” Knötzele, un sorta di Tom Angelripper più catarroso. Awakening The Cemetary parte leggermente evocativa poi è la doppia cassa di Tiemo “The Crusher” Durm a dettare legge fino allo sfinimento, con qualche breve pausa per rifiatare un poco. Ancora eroica pura fra clangori di spada in Bloody Black Axe, pezzo stentoreo che vede lo scream abbinato a un cantato che da normale si avvicina addirittura al growl meno greve.
I Warcry, da buoni tedeschi, da un titolo come a A Tavern Ride lasciano presagire qualcosa a la Running Wild e infatti il pezzo, senza far urlare al miracolo, rispolvera la bandiera piratesca più famosa della storia dell’HM, vessillo purtroppo da tempo ammainato da parte della ciurma del capitano Rock’N’Rolf. Il mood si rifà agli amburghesi degli inizi, riandando ai tempi di Gates Of Purgatory e Branded And Exiled, seppur senza la magia e quel tocco di classe che fece la fortuna dei ‘Wild.
Knights Of The Dark Blade è per l’ennesima volta un bagno di metallo alla doppia cassa, arricchito da cori primitivi senza alcun fronzolo invero poco amalgamati con il resto dell’impianto. Mazzata, si, ma sfilacciata.
Deathrider è il classico pezzo che non abbisogna di presentazione se non per il fatto di annoverare in aiuto al singer dei Warcry sua eminenza George Call, già con Aska e Omen. E, onestamente, si sentiva il bisogno fisico di sentire un cantante pulito dopo tanto catarro profuso.
The End – Dawn Of A New Age mostra il lato sognatore dei Warcry – senza esagerare, si intende – dopo quintali di violenza cruda e mostra buone aperture melodiche che si indirizzano in un chorus che richiama i Nostri White Skull più intransigenti. Infernal Triumph è una veloce marcia funerea verso le terre dell’abisso fra interpretazioni a la Cronos e improvvisi rallentamenti, con passaggi accostabili ai Celtic Frost più neri.
The Revenge (True Heavy Metal Trilogy Part III): non poteva che essere un titolo del genere a rappresentare la summa dell’HM primordiale dei cinque di Mühlacker. Quindi classiche cavalcate, cori guerreschi, piede sempre sull’acceleratore e violenza cruda, sempre. Chiude Banshee, con incredibilmente le note di un organo di chiesa in apertura di brano per circa una cinquantina di secondi, poi un riff secco unito a una voce narrata interrompe l’incantesimo regalando l’ennesimo episodio di furia cieca nel momento in cui subentra l’ugola alla carta vetrata di Knötzele.
I Warcry sono degli animali da HM e Revenge In Blood è album per stomaci forti. Il Loro sound è selvaggio, brutale, talvolta sconfinante nell’acerbo di un gruppo agli esordi e, paradossalmente, proprio la mancanza di equilibrio potrebbe rivelarsi, nel tempo, l’arma in più di questi cinque defender fino al midollo, tutti borchie, cuoio e acciaio. Up The Axes!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Pure Force of Steel
2. In Battle For Vengeance
3. Awakening The Cemetary
4. Bloody Black Axe
5. A Tavern Ride
6. Knights Of The Dark Blade
7. Deathrider
8. The End – Dawn Of A New Age
9. Infernal Triumph
10. The Revenge (True Heavy Metal Trilogy Part III)
11. Banshee
Line-up:
Martin “The Almighty” Knötzele – Vocals
Andreas “The Axeman” Kladziwa – Guitar
Jens “The Gravewarrior” Plappert – Guitar
Daniel “Roaring Thunder” Fitz – Bass
Tiemo “The Crusher” Durm – Drums