Recensione: Reversing Time
Neverland è un’operazione interessante, una band vera non un side project, nata dopo un incontro tra un gruppo progressive-power metal di Ankara, i Dreamtone, e la cantante greca Iris Mavraki. Ci saranno diversi concerti a supporto del disco d’esordio.
Reversing Time prova ad invertire il flusso del tempo per darvi la possibilità di rivivere alcuni momenti magici della vostra infanzia, e non è tutto, vi permetterà di sbirciare da una finestrella che volge sul futuro. Fate bene attenzione, perchè il luogo scelto per dare vita allo straordinario evento è la famosa “Isola Che Non C’è” di Peter Pan, creata dalla fervida mente di J. M. Barrie: potreste non ritornare indietro…
L’esordio dei Neverland prevede la partecipazione di un parco ospiti a cinque stelle, a cominciare da Hansi Kürsch (Blind Guardian) e continuando con Tom Englund (Evergrey), Mike Baker e Gary Wehrkamp (Shadow Gallery), ma la parte del leone, se così vogliamo chiamarla, la svolge l’orchestra Filarmonica di Istanbul che, con uno spiegamento colossale di archi, riversa nei quaranta minuti del disco tutti gli elementi necessari per ricreare l’atmosfera perfetta, legata al luogo dell’immaginario collettivo.
L’analisi del contenuto non può prescindere dalla particolarità di Reversing Time, un album che, nonostante la fruibilità pressoché immediata, va assimilato giorno dopo giorno: sono tante le sfumature da cogliere di un’idea di base certamente suggestiva.
Il progressive si mischia al power metal dove il primo prevale sul secondo ai punti (vedi l’opener Shooting Star); la sperimentazione ritmica è una prerogativa alla quale non si rinuncia mai, ma l’ingranaggio che attiva il comparto “tecnico” è rappresentato dalle maestose orchestrazioni, sempre in primissimo piano.
Quando si parla di sinfonie ancestrali e di prestazioni canore beh, torna alla mente in modo quasi automatico il nome di Hansi Kürsch e, una volta ancora, il bardo di Krefeld conferma la sua caratteristica non comune nell’affrontare un percorso epico. E’ il migliore nella traccia migliore: To Lose The Sun.
Anche Iris Mavraki, dopo Oganalp Canatan (intervista), si cala agevolmente nel mondo di Neverland rievocando immagini fiabesche nella ballata Everlasting Tranquillity, ma dimenticate le sfarzose orchestrazioni di Nightwish e Rhapsody Of Fire: il sound, nonostante “l’effetto colossal”, è scevro da ridondanze cinematografiche.
La celebrazione folcloristica ha il suo massimo esponente nella traccia Mountan Of Joy, seguita da una pirotecnica (grazie anche allo splendido contributo di Tom Englund) World Beyond These Walls ma è un peccato dover ammettere la presenza di momenti di stanca all’interno di un disco che supera a malapena i quaranta minuti (Trascendind Miracle e la stessa Reversing Time).
Potremmo incontrarci tutti all’Isola Che Non C’è, pronti a volare allo schiocco di dita di Peter Pan: la fervida immaginazione e la smania esplorativa ci sono, una grande colonna sonora pure. Se siete amanti del metal sinfonico, del folk da favola (non quello da taverna), del power metal e del prog beh, seguiteci: Capitan Uncino ci attende per l’ennesima battaglia.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
01.Shooting Star
02.To Lose The Sun
03.Mankind Is A Lie
04.Everlasting Tranquillity
05.Reversing Time
06.Black Water
07.Mountain Of Judgement
08.Mountain Of Joy
09.World Beyond These Walls
10.Transcending Miracle