Recensione: Rhyme

Di Fabio Vellata - 11 Giugno 2009 - 0:00
Rhyme
Band: Rhyme
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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76

Formatisi da poco più di un anno, i Rhyme sono una giovane band milanese che giunge alla primissima testimonianza discografica grazie ad un interessante EP di quattro tracce.

Per loro stessa ammissione, lo stile abbracciato è un ibrido che va ad innestarsi in un ipotetico incrocio tra rock classico, heavy e power pop, proponendo soluzioni in cui la voglia di melodia è il motore principe della struttura compositiva, supportata da buone dosi di verve e potenza al fine di sfornare canzoni sufficientemente “carrozzate” in termini d’appeal e facilità d’ascolto, pur senza mai tralasciare un valore artistico accettabile.
Una ricetta che, se osservata nel suo complesso, ricorda da vicino lo stile tipico adottato nel momento d’oro dell’hard rock, fatte salve le dovute differenze derivanti dal cambiamento d’epoca. Anni ottanta dunque, punto di riferimento non esplicito seppur concreto, che s’identifica nel desiderio di intrattenere con brani scorrevoli ma mai dozzinali o troppo votati alla banale ricerca del consenso.

Punti di forza del quartetto, sono indubbiamente le valide doti sciorinate in sede di songwriting, capaci di mettere sul piatto della bilancia un gusto davvero notevole per l’amalgama dei pezzi e delle armonie, addizionate dalle spiccate qualità tecniche dei Rhyme, nonché dall’eccellente ugola dell’ottimo Alessio Spini, accostabile in certi passaggi alla grinta esuberante di un top singer come Seba Bach.
“Lovers…In The Sky”, “Keep On Foolin’”, “Bleeding Rose” e “The Pleasure Game”, sono esempi di gradevole hard rock “contemporaneo”, adeguatamente prodotto e dai suoni soddisfacenti, che mostra una maturità già di primo piano ed una band dalle risorse interessanti.
Non manca nulla: la scattante agilità del rock da strada, il feeling un po’ “chiuso” ed oscuro tipico da “nuovo millenio” (indicativa la ritmata “Keep On Foolin’”), il romanticismo dall’anima ottantiana e qualche alone di radice progressiva, utile per fornire spunti ulteriori ad un’offerta che si prospetta come di notevole spessore e dal futuro importante.

Un nucleo di pezzi ancora esiguo, ma già esplicito in quanto a valori e competenza, porta dunque alla luce un gruppo di musicisti che pare in possesso di credenziali d’alto profilo e dalla potenzialità assoluta, cui non risulta complicato preannunciare un percorso costellato da egregie soddisfazioni.

Il futuro ci dirà…

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Tracklist:

01. Lovers…In The Sky
02. Keep On Foolin’
03. Bleeding Rose
04. The Pleasure Game

Line Up:

Alessio Spini – Voce
Matteo Magni – Chitarra
Riccardo Canato – Basso
Damiano Merazzi – Batteria

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