Recensione: Ride The Sky
Dieci anni di carriera e sette album alle spalle sono per i tedeschi At Vance un ottimo biglietto da visita. Esce per AFM Records Ride The Sky, l’ottavo disco della band che si presenta con un titolo piuttosto inflazionato nella scena power metal teutonica, già scelto per rappresentare una canzone degli Helloween o addirittura come moniker per l’ormai ex-band di Uli Kusch, i Ride The Sky appunto. La nuova fatica segue le basi gettate dal precedente disco, VII, e le consolida con un sound sempre più personale e un songwriting più ricercato. Nulla di particolarmente innovativo, precisiamolo: le tracce si lasciano ascoltare con facilità una dopo l’altra, portando alla memoria i lavori già sentiti con i Masterplan di Jorn Lande, icona indiscussa del genere, a cui sembra ispirarsi il vocalist Rick Altzi. La voce calda e graffiante del frontman calza a pennello con la nuova direzione musicale intrapresa, oramai parecchio distante dallo stile compositivo degli esordi.
Il disco apre con il mid-tempo che dà il titolo all’intero album, Ride The Sky, canzone di impatto e con un ritornello che una volta entrato in testa è difficile da scordare. La successiva Burning Like Fire esce un po’ dai canoni tipici del genere, proponendo una serie di cambi di tonalità nelle strofe e ritornelli in cui la voce del cantante sembra voler sfidare troppo i propri limiti.
Si susseguono tracce potenti e veloci a brani più melodici o per così dire “sperimentali” come Farewell, in cui si accarezzano i lidi del progressive, con la chitarra di Olaf Lenk che sfoggia una serie di riff trascinanti carichi di virtuosismi, accompagnati dalla splendida voce di Altzi.
Si passa quindi tra le note cariche di groove di Last in Line, Power e Salvation Day per arrivare all’immancabile tributo alla musica classica che ormai è un appuntamento fisso in ogni lavoro della band. Vivaldi con la sua Estate è il prescelto: questo rifacimento strumentale in chiave prettamente power metal esalta ancora una volta l’ottima tecnica chitarristica di Lenk e la buona produzione rende il tutto decisamente apprezzabile e piacevole.
In conclusione, gli At Vance hanno dato alla luce il degno successore di VII, maturando la proposta musicale e, finalmente, dando quel tocco personale che li sta portando sulla giusta strada, in un genere che ultimamente sembra piuttosto scarso di idee nuove. Ride The Sky non sarà di certo il capolavoro dell’anno, ma ha diverse carte da giocare a suo favore che lo rendono un’ottima distrazione dalla routine quotidiana. Ora non rimane che aspettare il tour per vedere come il quartetto se la caverà nella proposta live.
Stefano “Elrond” Vianello
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Line-up:
Rick Altzi – vocals
Olaf Lenk – guitars
Wolfman – bass
Alex Landenburg – drums
Tracklist:
1. Ride the sky
2. Burning like fire
3. End of days
4. Wishing well
5. Farewell
6. Last in line
7. Fallin’
8. Glommy Monday
9. Power
10. Salvation day
11. Vivaldi
12. You and I
13. Allemande