Recensione: Riders on the Storm
Ritorno in grande stile per i Die Apokalyptischen Reiter, band che ha
sempre dimostrato di avere una marcia in più rispetto alla stragrande
maggioranza di tutti coloro che si cimentano a fare musica da ormai dieci anni a
questa parte, intraprendendo sin dagli inizi una percorso volto a creare uno
stile via via sempre più personale e particolare, che oggi risplende in questo
sesto capitolo per i nostri cavalieri, in questo splendido Riders on the
Storm.
Che genere suonano nel 2006 i Die Apokalyptischen Reiter? Partiamo con
l’ultima domanda che bisogna porsi di fronte a un disco come questo, proprio per
far capire che i nostri, oggi più che mai, si staccano da qualsiasi
catalogazione, noncuranti di inserire in brani non più lunghi di quattro minuti
slanci epici, sfuriate metalliche, atmosfere gioiose e melodie incredibilmente
vibranti. Come riferitomi in sede di intervista (a breve disponibile su queste
pagine) dal simpaticissimo Fuchs, i Die Apokalyptischen Reiter
compongono semplicemente quello che sentono, senza porsi limiti, facendo
affiorare l’anima più genuina della propria musica, lasciando ad altri il
compito di catalogarli. Un gruppi di musicisti dal retaggio estremo che si
riuniscono allegramente attorno a un falò e fanno fluire con classe emozioni e
influenze musicali disparate per creare un affresco sonoro di grandissimo
fascino.
La componente metallica dei Die Apokalyptischen Reiter è posta ormai
in un angolo, o meglio assume una funzione di supporto per le costruzioni sempre
diverse che i tedeschi profilano con la sensibilità di un pittore nel saper
donare tinte ora calde e folkeggianti in Friede Sei Mit Dir, ora
divertite, epiche ed emozionali in Seemann, e ora più ruvide, moderne,
gitane, in Revolution (semplicemente sorprendente). Riders on the
Storm è un disco dalle mille sfaccettature, da assaporare come un
distillato pregiato che ha raggiunto il pieno della sua maturazione solo dopo
anni di invecchiamento… Un bouquet in cui vi ritroverete a emozionarvi con il
suono profondo di pianoforte e strumenti acustici in Liebe e cantare a
squarciagola i travolgenti ritornelli di Schenk Mir Heut Nacht alzando il
boccale al cielo, senza mai avere la sensazione di smarrimento nel saltare da
regimi così differenti e in così breve tempo, grazie a una omogeneità (in questo
caso non sinonimo di piattezza sia chiaro…) di fondo che ha dell’incredibile,
se si analizzano singolarmente le tredici tracce di Riders on the Storm.
Un lavoro che riafferma la classe dei Die Apokalyptischen Reiter e la
capacità di questi musicisti di saper esprimersi sempre a livelli altissimi,
regalandoci perle tutte da scoprire come Riders on the Storm. Un
album trasversale, che credo possa raggiungere e farsi largo in tutti gli amanti
della buona musica, poliedrico e compatto allo stesso tempo, imprevedibile ma
incredibilmente godibile sin dai primi ascolti. Un grande disco per una grande
band, niente da aggiungere.
Stefano Risso
Tracklist:
- Friede Sei Mit Dir
- Riders on the Storm (sample)
- Seemann
- Der Adler
- Revolution
- Wenn Ich Traume
- Soldaten Dieser Erde
- In The Land of White Horses
- Liebe
- Schenk Mir Heut Nacht
- Himmelskind
- Feuer
- Mmmh