Recensione: Rigor Mortis
Una bellissima proposta, questa dei Kenos, sporcata solo saltuariamente da alcune imprecisioni, che tuttavia non ne compromettono l’ottimo risultato finale. Sicuramente un lavoro che intraprende vie poco esplorate e particolarmente ostiche, emergendo così dalla massa di album anonimi che periodicamente invadono il mercato discografico odierno. Tante influenze hanno modo di trovar spazio nelle note di questa band nostrana, partendo da un ovvio sostrato Death metal per arrivare ad aperture debitrici al Gothic. Non posso però limitare il mio giudizio su questo gruppo all’etichetta di Gothic-Death metal band, perchè sarebbe una grossa ingiustizia nei loro confronti.
Parti lanciate si alternano ad aperture melodiche e acustiche o ad un buon cantato femminile in un intreccio però molto progressivo. Così è per esempio nella terza traccia Clouded By Chimeras il cui inizio spaventosamente violento è solo l’incipit di più di 11 minuti di spettacolare musica. E le altre 4 tracce, eccettuata una, non solo da meno: così questo Rigor Mortis, pur essendo considerato un Mcd, contiene la bellezza di quasi 40 minuti di musica.
Come sempre, quando ci si trova di fronte a strutture così complesse, è facile cadere nella trappola di ripetere sè stessi ed annoiare: e mi rincresce dire che in alcuni episodi è stato così anche per i Kenos. Ma nel complesso la sfida è stata vinta magnificamente, e non ho dubbi sulle enormi potenzialità di questa band. Ma anche ora mi sentirei in torto a parlare del possibile futuro di un gruppo quando già al presente ci ha regalato un ottimo prodotto: Rigor Mortis è l’acquisto che dovete fare se volete qualcosa che non si limiti ad essere semplicemente “interessante”. Ho trovato più idee intelligenti nella sola conclusiva Danse Macabre che in molti degli ultimi lavori di band ben più pompate e famose.
I Kenos sono l’ennesimo gruppo italiano pronto per essere lanciato sul mercato internazionale senza assolutamente sfigurare: quindi vi invito caldamente a fornirgli il maggior supporto possibile. Tutt’oggi sono ben pochi i gruppi che si possono vantare di suonare Death progressivo a questi livelli, soprattutto in considerazione dei notevoli margini di miglioramento possibili. Chiudo con un augurio di tutto cuore che questa non sia l’ultima volta che sento il nome Kenos.
Matteo Bovio
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