Recensione: Riled Up
Scorrendo la line-up dei Dust Devil si scopre che dietro a questa nuova realtà dell’HM tricolore stanziano in realtà vecchie triglie metalliche dal passato sufficientemente pesante. Basta citare due band per farsi sin da subito un’idea della consistenza della tromba d’aria di origine desertica di stanza a Firenze: Frozen Tears ed Electric Fluid.
Riled Up è il titolo del parto iniziale realizzato da questa recente realtà, attiva da meno di un anno e che giunge quindi in pochi mesi di attività al dischetto ottico in regime di autoproduzione. Prendendo visione dell’essenziale booklet di quattro pagine, si scopre che le cinque tracce componenti il disco sono figlie della sapiente mano di Freddy Delirio dei Death SS in cabina di regia. Le registrazioni e le fasi di mastering sono infatti state effettuate presso l’FP Studio nel febbraio di quest’anno.
Come scritto poc’anzi, i Dust Devil sono tutt’altro che dei novellini: alle asce infatti troviamo la coppia Leonardo Taiti/Lapo Torrini, la sezione ritmica è ad appannaggio di Giovanni Guarnieri (batteria) e Massimiliano Dionigi (basso), mentre dietro al microfono c’è Leonardo Romeo. Non mancano quindi i presupposti per poter godere di mezzora scarsa di musica dura di classe e con i controcolleoni.
C’è ancora da lavorare, indubbiamente, ma è innegabile la dose di energia che riescono a sprigionare nell’insieme le cinque tracce contenute all’interno del disco dalla copertina realizzata da Richard Joseph Burton. Quella che rimane addosso dopo essersi sciroppati d’un fiato Blurred Mind, God of Steel, Vain Puppet, Live to die for You e Back for the Metal Show è una sana sensazione di appagamento siderurgico, ancor più salutare nella consapevolezza di sapere che i Dust Devil di fatto non coltivano alcuna velleità di cambiare con la loro proposta la storia del Metallo.
L’alterazione della quale sono forieri si ciba abbondantemente della lezione passata di band quali Iron Maiden, Riot, Iced Earth, Anvil, Tygers of Pan Tang, Praying Mantis e di quella dei conterranei Sabotage.
Al di là dei singoli episodi, la forza di un lavoro come Riled Up risiede nella Sua “botta monolitica” globale, con tutti i pregi del caso e i gli inevitabili difetti di una band al proprio esordio, nonostante l’esperienza passata.
Stefano “Steven Rich” Ricetti