Recensione: Rise From Treason [EP]
Ci sono grandi aspettative attorno ai The Resistance, per quanti ancora non lo sapessero nuovo gruppo dell’ex leader degli In Flames Jesper Stromblad. È innegabile, infatti, che tutti i fan della formazione madrina del death metal melodico, soprattutto quelli della prima ora e i delusi dal nuovo corso di Anders Fridén e soci, abbiano salutato con somma gioia la notizia del ritorno del biondo crinito chitarrista svedese.
L’attesa è cresciuta man mano che venivano resi noti i suoi nuovi compagni d’arme, a partire dall’amico e sodale di mille avventure Glenn Ljungstrom già chitarrista proprio della summenzionata band di Gothenburg nei primi leggendari capitoli discografici nonché membro fondatore dei Dimension Zero. Alla voce poi è stata arruolata quella belva feroce di Marco Aro, tostissimo screamer ammirato sia nei The Hunted che nei Face Down, ove per un quinquennio il posto dietro le pelli è stato occupato da Christofer Barkensjo, anch’egli della partita. La figura del bassista è stata la più problematica da individuare, visto che la prima scelta, Alex Losbäck Holstad, è stata allontanata in malo modo e senza troppi complimenti (dopo esser stato accusato d’inaffidabilità, la formazione ha dichiarato un inequivocabile «noi non gli auguriamo fortuna in nessun tipo di campo») in favore di Claudio Oyarzo.
Bene, a questo punto è necessario chiarire subito un concetto: i The Resistance non sono affatto l’ennesimo side-project messo su per raggranellare in fretta e furia un po’ di pecunia. I ragazzi in tal senso sono stati espliciti, affermando che questa oggi è la priorità per ognuno di loro. Già che ci siamo, facciamo luce su un’altra cosetta: scordiamoci una ripresa dei vecchi In Flames e diamo il benvenuto a un mix tra thrash/death svedese e hardcore della nuova scuola, come tra l’altro anticipato dagli stessi protagonisti. Quindi se proprio dobbiamo fare un parallelo, allora è più consono tirare in ballo The Haunted e Dimension Zero.
E ora, spazio alle canzoni. “My Fire” è il perfetto esempio del genere proposto dei The Resistance, un brano furente e tritaossa dove prevale la componente hardcore rispetto alle altre. Da sottolineare, oltre all’innegabile qualità, l’amalgama ben solido che lega i membri. Ciò potrebbe sembrare scontato per artisti di tale caratura, ma la mancanza di affiatamento e l’incapacità di far coesistere tante ‘prime donne’ è stato spesso e volentieri il peccato originale di tanti ‘dream team’. “Face To Face”, tra l’altro il pezzo migliore dell’EP, si nutre più dell’elemento thrash/death metal, come dimostra l’ottimo riff slayeriano deputato a menar le danze. Strepitosa la prova di Marco Aro e per la prima volta assistiamo al tipico stile chitarristico che ha reso celebre nel mondo i due autori, sia in concomitanza del ritornello che nelle armonizzazioni di metà traccia. Le restanti title-track e “Slugger” aggiungono poche novità a quanto fin qui ascoltato, pur essendo esempi di buon gusto compositivo e grande impatto sonoro.
Alla fine della fiera, possiamo confidare nei The Resistance, o ci troviamo dinanzi ad un clamoroso buco nell’acqua? Tredici minuti sono sicuramente pochi per dare un giudizio definitivo, ma si riesce già cogliere l’assoluta classe e la voglia di rivalsa che anima il combo nordico. Per il momento gustiamoci quest’antipasto in attesa della portata principale che sarà servita, sotto forma di full-length, in aprile: se sarà confermata l’unità d’intenti già da ora apprezzabile e se riusciranno ad ampliare il proprio raggio d’azione (leggi maggiore varietà compositiva, che comunque un album completo consente) allora avremo una nuova realtà su cui poter contare.
Matteo Di Leo
Discutine sul forum nel topic relativo!
Tracce
01. My Fire 3:04
02. Face To Face 4:00
03. Rise From Treason 2:35
04. Slugger 3:00
Durata 13 min.
Formazione
Marco Aro – Voce
Jesper Stromblad – Chitarra
Glenn Ljungstrom – Chitarra
Claudio Oyarzo – Basso
Christofer Barkensjo – Batteria