Recensione: Ritorno Al Sentiero
Ascoltare “Ritorno Al Sentiero” è un po’ come tornare indietro nel tempo di quasi una quindicina d’anni, nel periodo
di pieno fermento della scena black metal norvegese. Dico questo perchè il primo demo dei Regna ha un sapore veramente old school,
che più old school non si può. La band trentina composta da Poch (voce), Omez (chitarra), Selvadegh (chitarra) e
Spacazoche (batteria) non fa certo mistero di quali siano le proprie influenze musicali, proponendoci trenta minuti buoni di
gelido e ferale black metal “come lo facevano una volta”. La musica dei Regna chiaramente paga un sostanzioso tributo agli
Immortal di “Pure Holocaust”, soprattutto nell’uso del tipico riffing a zanzara, freddo, tendenzialmente monocorde,
violentissimo e lacerante, mentre qua e la affiorano, nei passaggi più sporchi e improntati ad un certo minimalismo, soffuse
reminiscenze darkthroniane. Il tutto è arricchito da momenti atmosferici molto ben riusciti e sporadici rallentamenti dove emerge un
apprezzabile flavour epico.
Il black metal proposto dai nostri sa essere maestoso e viscerale, a tratti anche nostalgico: non solo nel suo consapevole rifiuto
di distaccarsi dai canoni del genere così come originariamente definiti dai maestri norvegesi, ma anche e soprattutto nei testi,
cantati in italiano e incentrati sui temi della natura incontaminata e delle forze mistiche che la governano, dei boschi innevati e
della fredda bellezza delle Alpi. E indubbiamente in questo sta il principale punto di forza dei Regna. Mi riferisco alla
genuina sincerità che si percepisce nella loro musica. Certo, non saranno originali ne tantomeno innovativi, ma a ben guardare non
fanno altro che utilizzare il linguaggio che ritengono -a ragione- più adatto per comunicare le tematiche che a loro stanno a cuore e
che sentono proprie, pur se questo linguaggio era stato coniato da altri in diverso contesto. Basta ascoltare la raggelante e
ferocissima ‘Patto col Vento’ -che, musicalmente parlando, sembra uscita direttamente da un disco dei primi Immortal– per
avvertire l’intima comprensione che questi quattro ragazzi hanno di quei temi, come l’invincibile maestà delle forze naturali, che
tanta importanza hanno avuto nel definire il substrato culturale proprio di certo black metal norvegese. L’affinità nella musica è
dunque il portato inevitabile di una (almeno parziale) affinità nel sentire, pur con tutte le ovvie distinzioni del caso. Del resto
non si può negare che neve, montagne e gelo siano temi quantomeno familiari a chi vive in Trentino.
Perchè queste considerazioni? Perchè volevo spiegare le ragioni per cui “Ritorno Al Sentiero” è un demo convincente,
seppure normalmente non esiterei ad usare un metro di giudizio molto più severo di fronte ad una proposta musicale così poco
originale. Perche volevo sottolineare il fatto che -se mi passate l’espressione retorica- questi ragazzi mettono il cuore in quello
che fanno, e si sente.
È pur vero che sull’altro piatto della bilancia pesano alcuni difetti non trascurabili, che mi impediscono di dare un voto più alto,
in primis una produzione che, se pure è tutt’altro che inconsueta per un genere come quello proposto dai Regna, risulta ad
ogni modo inadeguata. Il problema fondamentale però è che i Regna dovrebbero cercare di acquisire una maggiore personalità e
di limitare un po’ il ricorso a certe soluzioni sin troppo scolastiche, magari lavorando ancora sull’ottima atmosfera che i loro
brani sanno sprigionare. Direi che la strada da seguire è in parte già tracciata da ‘Voci Oltre La Pietra’, a mio avviso il pezzo
meglio bilanciato, più vario ed interessante del lotto. spero che arrivino alla release ufficiale, magari maturando un altro po’,
così da estrinsecare quelle potenzialità che in questo demo sono ancora in parte latenti.