Recensione: River Disturbance [Reissue]
Nati sul finire degli anni ’80 come thrash metal band con coordinate
stilistiche provenienti dai gruppi americani della bay area, i Deliverance, dopo
due uscite discografiche piuttosto buone e in seguito a vari e frequenti cambi
di line up, decidono di mutare il proprio sound deviando verso i lidi sonori del
progressive metal. La release in questione riguarda River Disturbance, album
uscito originariamente nell’anno 1994 ed oggi ristampato dalla Retroactive
Records.
Poca, pochissima è l’originalità che troviamo all’interno di River
Disturbance. Abbandonate le coordinate thrash bay area dei primi dischi,
la band ci offre un progressive metal che si ispira principalmente alla proposta
musicale di gruppi del calibro Queensrÿche e Fates Warning. Buona
la prestazione esecutiva del gruppo americano, un po’ meno efficaci un
songwriting non esattamente originalissimo ed una produzione poco soddisfacente,
sopratutto per quanta riguarda i suoni di chitarra poco incisivi.
Nove sono i brani a disposizione all’interno del disco, più quattro bonus track
provenienti dalle sessioni di registrazione del 1994 e ripescate per
l’occasione. Pezzi che si adagiano su strutture ritmiche mai troppo complesse,
lasciando di gran lunga spazio ad aperture melodiche ben congeniate e che si
stampano subito in mente. Gli episodi migliori si manifestano sopratutto quando
i Deliverance decidono di rallentare i ritmi e lasciarsi andare con brani
più ragionati come nel caso delle melodie eleganti dell’ariosa Now & Then
o nelle orchestrazioni della ballad You Still Smile. Non si può
dire lo stesso per quanto riguarda quelli che sono le tracce più dirette del
lavoro, le quali, nella maggior parte dei casi, risultano essere fin troppo
banali e prive di mordente. Su tutte si salvano sicuramente le rievocazioni più
thrash-oriented dei primi dischi che fanno capolino nelle ritmiche dell’opener
Belltown e gli ottimi spunti melodici della coinvolgente
title-track, mentre restano assolutamente da dimenticare gli inserti crossover
con tanto di cantato in rap di A Little Sleep.
In definitiva, resta veramente poco da aggiungere a quello che effettivamente
è River Disturbance. Pochi sono i brani in cui la band riesce a
mettere in atto quello che è il proprio potenziale compositivo ed esecutivo, e
tanti, troppi sono i passaggi a vuoto che risultano essere semplicemente delle
buone occasioni, ma sprecate piuttosto malamente. Insomma, una ristampa che si
poteva tranquillamente evitare, magari per lasciare spazio a quelle che sono le
produzioni più riuscite del gruppo americano.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Discutine sul forum nel
topic relativo
Tracklist:
01 Belltown
02 After I Fell
03 River Disturbance
04 Now & Then
05 Speed Of Light
06 A Little Sleep (Featuring 12Th Tribe)
07 Map
08 You Still Smile
09 Breathing Still…
10 I Thought (Bonus Track)
11 On The Fritz (Bonus Track)
12 Belltown (Bonus Track)
13 A Word From Jimmy P Brown 2 (Bonus Track)