Recensione: Rock ‘N’ Roll
Ci sono gruppi dai quali sai già cosa aspettarti, gruppi di cui
ogni album è una certezza, che sia meglio o peggio dei precedenti non ha
importanza, l’unica cosa che conta è che ti dia esattamente le emozioni che ti aspetti.
Questo è indubbiamente il caso dei Motörhead.
Infatti Lemmy & Co. da più di trent’anni ci regalano dischi la cui formula è
sempre la stessa: The Louder and Faster Rock ‘n’ Fuckin Roll in the World.
Mentre è da poco uscita la loro ultima fatica Motörizer, possiamo dare una
rispolverata a un vecchio classico del quale il sottoscritto non si stanca
davvero mai.
Il disco in questione è Rock ‘N’ Roll, anno di grazia 1987 (di
grazia proprio il caso di dirlo, in quest’annata c’è una densità di capolavori
difficilmente riscontrabile in altri anni) e siamo davanti all’ennesimo cambio
di formazione del gruppo. Infatti c’è il rientro dietro le pelli di Phil
Taylor, mentre Wurzel e Campbell invece tengono botta alla
coppia d’asce.
Chi ha letto l’autobiografia di Lemmy può aver riscontrato i divertenti
aneddoti riguardo la registrazione di questo platter, ma non mi dilungherò
quindi nel raccontarli se non per dire che la realizzazione di quest’album fu
resa difficoltosa da diversi fattori. In primis la produzione, affidata a Guy
Bidmead che, racconta Lemmy, era in realtà un semplice tecnico del
suono, insomma, non il massimo della professionalità. Ma i nostri non si sono
arresi e hanno sfornato un signor album che contiene delle vere perle.
L’intro della title-track strizza subito un occhio all’omonima e intramontabile
canzone degli Zeppelin e ci prepara a un album davvero fast & loud. A
seguire un altro highlight del disco, ovvero Eat the Rich, con un
refrain trascinante e da cantare a squarciagola: “Come on baby, eat the rich,
Put the bite on the son of a bitch, Don’t mess around, don’t give me no switch,
C’mon baby eat the rich, C’mon baby eat the rich”.
Ovviamente non si può dimenticare All For You che è quanto di più
si possa avvicinare a una canzone “d’amore” firmata Motörhead, e anche
qui il refrain è da pelle d’oca con una miscela esplosiva di melodia e Motörock Style.
Restano da segnalare anche Dogs, Boogeyman e
Traitor, brani che lo stesso Lemmy indica tra le sue preferite
del disco.
Nell’album compare anche una traccia (Blessed) totalmente parlata. È
infatti una partecipazione di un ospite straordinario: Michael Palin: per
chi non lo conoscesse, uno dei fondatori dei comici demenziali inglesi Monty
Phyton. Il monologo in questione è tratto dal film dei Phyton,
Il senso della vita, l’aneddoto è raccontato sempre nella biografia di
Lemmy, La sottile linea bianca.
Come si diceva in incipit, i Motörhead sono un gruppo che non delude mai, qualsiasi
cosa facciano.
Può essere meno bello o più bello degli album precedenti o successivi, ma è
sicuramente quello che volete sentire da loro. Se ci sono però dei dischi imprescindibili con questo monicker stampato sulla
copertina, Rock ‘N’ Roll
rientra sicuramente nella lista: non saranno presenti brani come Overkill, o
come No Class, ma se volete del fottuto Rock ‘N’ Roll quest’album saprà
soddisfarvi in pieno.
Alberto “Metal Priest” Vedovato
Tracklist:
01 Rock ‘N’ Roll
01 Eat the Rich
03 Blackheart
04 Stone Deaf in the USA
05 The Wolf
06 Traitor
07 Dogs
08 All for You
09 Boogeyman