Recensione: Rockaholic
I Warrant, combo collocatosi tra gli alfieri dell’hard rock melodico californiano e dell’hair metal tardo-ottantiano, forti di una carriera che aveva fruttato, all’epoca d’oro di tale genere musicale, ben otto milioni di copie vendute, due album nella Top Ten di Billboard, una manciata di hit singles (“Down Boys”, “Sometimes She Cries”, “Heaven”, “Cherry Pie”, “I Saw Red”…) e passaggi in heavy rotation su MTV, erano tornati in pista un lustro fa con il poco riuscito “Born Again”.
Cinque anni dopo rieccoli ad affacciarsi sul mercato con il marchio Frontiers Records e con un nuovo full-length dal titolo “Rockaholic” (appellativo adatto alla totalità dei visitatori di Truemetal, vero?).
Nello scorrere la line-up, anche questa volta non troverete, così come accadde nel CD precedente, lo storico singer Jani Lane (colà sostituito da Jamie St. James dei Black’n’Blue, qui da Robert Mason dei Lynch Mob), ma tutti gli altri membri originali della band (Erik Turner, Jerry Dixon, Joey Allen e Steven Sweet).
Per centrale appieno il bersaglio, evidentemente non raggiunto con “Born Again”, i cinque da Hollywood, CA, si sono affidati alle mani infallibili di Keith Olsen (Whitesnake, Scorpions, Ozzy Osbourne) in qualità di produttore ed ancora una volta a Pat Regan (Deep Purple, Kiss, Ted Nugent) al mixer.
Ed il risultato vincente delle alchimie produttive e sonore della band insieme ai due “registi” trova subito positivo riscontro. Fin dalle prime note di “Sex Ain’t Love”, eccoci ripiombati negli anni Ottanta più goderecci: un andamento bombastico, riff di chitarra e chorus accattivanti ed armoniosi danno, infatti, l’incipit ad una carrellata di canzoni di sorprendente freschezza.
Ne danno piena conferma la più moderata “Innocence Gone”, con un ficcante lavoro del basso di Jerry Dixon, brani più tosti come la scalpitante “Cocaine Freight Train” e l’anthemica “Show Must Go On” – poderosi grazie alle loro asce guizzanti e scorticanti – ma come anche l’arrembante hard melodico di “The Last Straw”.
Ai brani più movimentati si alternano, come da consolidato copione, le ballate, tra le quali spiccano la drammatica “Tears In The City”, una solenne “Found Forever” dalle sfumatura pop-rock e la suadente “Home”, traccia dalle connotazioni da power-ballad, spruzzata però d’accattivanti suggestioni country.
Altrove il sound ed il songwriting assumono caratteristiche più routinarie e di maniera, ma l’ispirazione non sembra cedere più di tanto il passo neanche in queste occasioni, regalando piacevoli ed ottimistiche vibrazioni, in tracce frizzanti e solari come “Snake”, dai riff chitarristici serpeggianti (appunto) e sinuosi ed ancora “Sunshine”, il cui titolo manifesta espressamente le qualità ed il mood del brano.
Promozione piena, dunque, per questo nuovo lavoro dei Warrant, capaci questa volta, di riportare con grinta in auge un suono maschio, sexy, epicureo ma permeato di raffinato gusto per la melodia, per la gioia dei rockaholics di tutto il globo terraqueo.
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Tracklist:
01. Sex Ain’t Love
02. Innocence Gone
03. Snake
04. Dusty’s Revenge
05. Home
06. What Love Can Do
07. Life’s A Song
08. Show Must Go On
09. Cocaine Freight Train
10. Found Forever
11. Candy Man
12. Sunshine
13. Tears In The City
14. The Last Straw
Line Up:
Jerry Dixon – Basso / Cori
Erik Turner – Chitarra ritmica / Cori
Joey Allen – Chitarra solista / Cori
Robert Mason – Voce
Steven Sweet – Batteria / Cori
