Recensione: Rolling On The Road
La storia della New Wave Of Italian Heavy Metal è pregna di highlight come di delusioni cocentissime. Il novero delle band che, pronto un disco intero, non sono poi riuscite a farlo uscire sul mercato per i motivi più disparati è realmente notevole: Cappanera, Shining Blade, Danger Zone, Raff, solo per citarne alcuni. Fra questi spicca anche Rolling On The Road, full length dalla copertina vintage ma stupendamente a tema, della Serena Rock Band, act da me finora ingiustamente ignorato, salvo alcune righe spese nel 1984 all’interno di una fanzine, in occasione del Loro esordio discografico omonimo. La storia del leader della band, che risponde al nome di Franco Maria Serena è semplicemente spettacolare: il suo lungo viaggio musicale inizia addirittura negli anni Sessanta, con I Ragazzi Dai Capelli Verdi, per poi proseguire con il Progressive de Le Nuvole Di Paglia, fino al combo qui trattato. La Serena Rock Band nasce a inizio Ottanta e, insieme a pochissimi altri ensemble dà il via, in terra italica, a un certo tipo di Hard Rock dalle forti radici Blues già però proiettato, per certi versi, all’HM. Qualche tempo dopo il sopraccitato “Serena Rock Band”, precisamente nel 1993, i Nostri sono in procinto di far uscire il successore, dal titolo Rolling On The Road, oggetto della recensione, che però, misteriosamente, non vedrà mai la luce.
Grazie all’infaticabile opera di ripescaggio chicche della Heart Of Steel Records di due dannati dell’heavy metal come Primo Bonali e Mirko Galliazzo, il secondogenito della Serena Rock Band esce dall’oblio, in versione remaster e con il consueto, curato – ma nell’occasione non clamoroso come in altre circostanze -, booklet di sedici pagine.
Welcome, il brano di apertura, puzza di Seventies tanto quanto sprigiona Blues Doc nei suoi quasi tre minuti di durata, Blue Words è vellutata di suadenti arabeschi costruiti dalla voce chiara di Franco Serena, figlia di dosi da cavallo di Deep Purple barra Whitesnake: musica senza età e senza tempo, priva di scadenza, se non all’infinito. La title track pesta secondo i dettami dell’Hard tracciati dai Van Halen ma anche, perché no, dalla stessa Serena Rock Band nonché da una certa Bud Blues Band. Crazy Baby ammicca solo a metà, Letting Down rispolvera la verve Blues dei Nostri al 100% e in The Bluffer straborda l’amore del combo tricolore per affreschi sonori diretti discendenti di maestri come Rainbow e Purple. Si prosegue con On The Move, caratterizzata da un andamento Usa-oriented che qualche anno prima fece la fortuna di Hair Band multicolori. Emily Dog “saltella” che è un piacere grazie alla rocciosa prestazione del drummer, Davide Zanetti, oltre alla maestria degli altri tre pard. Ancora Blues “a nastro” in Sometimes On The Rocks – pezzo davvero intrigante – mentre in A Foggy Blues la Serena Rock Band tributa un talento immenso come Jimi Hendrix.
La line-up, oltre a Mr. Serena e Mr. Zanetti, annovera personaggi di spicco come Alex De Rosso – funambolico come sempre – all’ascia (Dark Lord/Dokken) e lo storico bassista dei Dark Lord Paolo Muffato, stantuffo impareggiabile, as usual.
Costituirebbe peccato mortale lasciarsi attirare meramente dall’ammiccamento del lato B della motociclista bionda di turno posta in copertina, così come dal logo in stile Motor “Harley Davidson” Cycles della Serena Rock Band. Rolling On The Road è molto di più: rappresenta un capitolo importante nel lungo e blueseggiante cammino dei metallici anni Ottanta tricolori, un delitto perderselo.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
01. Welcome
02. Blue Words
03. Rolling On The Road
04. Crazy Baby
05. Letting Down
06. The Bluffer
07. On The Move
08. Emily Dog
09. Sometimes On The Rocks
10. A Foggy Blues
Line-up:
Franco Maria Serena: Vocals
Alex De Rosso: Guitars
Paolo Muffato: Bass
Davide Zanetti: Drums