Recensione: Rotten Souls

Di Stefano Ricetti - 8 Giugno 2015 - 9:02
Rotten Souls
Band: Fingernails
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2015
Nazione:
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74

All’interno dell’ultimo, piacevole, incontro intervistatorio con Maurizio “Angus” Bidoli, avvenuto l’agosto scorso su questi stessi schermi a sfondo nero, ove si parlò anche dell’uscita del suo libro Con le Borchie nel Cervello, il mastermind dei romani Fingernails diceva (qui il link all’intervista) :

“Dopo la querelle sul diritto di immagine che stava portando via un progetto che ho visto nascere e che per trentatré anni ho difeso contro tutto e tutti, finalmente ho rimesso in piedi una parte della formazione storica con il ritorno al basso di Bomber Santoni (Per intenderci colui che scrisse il testo HM Forces e molte altre song storiche della band) e di Fab “Locomotive” Lucidi alla batteria, che suonò con noi dal 2005 al 2009. (…) la Blasphemous Art Production si è impegnata a pubblicare il nuovo album di inediti sul quale stiamo lavorando proprio questi giorni e che dovremmo aver completato prima della fine dell’anno. Vi assicuro che sarà un ritorno drastico ai veri Fingernails, così come li avete conosciuti trent’anni fa”.

La promessa diviene realtà palpabile in questi giorni: Rotten Souls, dall’azzeccatissima copertina, è disponibile sul mercato, in tutta la sua essenzialità metallurgica, a partire dal libretto di sole quattro pagine con le grafiche curate da Arturo “Heavy Metal Night” Iustini e vede la luce per la Blasphemous Art Production (blasphemousart@libero.it). Spettacolare la foto sul retrocopertina, ove campeggiamo tre metallaroni SPQR DOCG avvolti dalle fiamme, in un’immagine emblematica, un ideale tutt’uno con il classico logo gotico Fingernails. Quattordici i pezzi a comporre l’ossatura del lavoro, solo due dei quali ad appannaggio dell’ugola scartavetrata di Maurizio Bidoli, entrambi posti in chiusura e in versione acustica. Il resto è tutto sparato al cielo – e nei Marshall – da Bomber Santoni, un altro che le corde vocali, prima di utilizzarle in studio, le mette a bagno in una soluzione al vetriolo dalla sera prima.

Il ritorno a casa Fingernails del vecchio bassista – e anche cantante – lo si coglie in pieno sin dalle prime note di Take it or Leave it, posta in apertura: coloro i quali seppero fornire la miglior risposta tricolore allo strapotere Motorhead nel Nord Europa, durante gli anni Ottanta, sono tornati, alla grande! Co-autore di tutti i pezzi insieme con Bidoli, Marco “Bomber” Santoni riversa le sue fortissime influenze derivate dalla band di Lemmy all’interno di tutti i brani, tanto da far sembrare Rotten Souls, a tutti gli effetti, un album scritto e interpretato dagli uomini dello Snaggletooth.

Se The Hangman, Don’t Fuck Me e Rockers to the Bone paiono essere tratte dal mitico disco con in copertina (anche) il topo grigio, Shut Up, Rotten Souls e Piss on your Grave sono schegge impazzite così fottutamente Motorhead che probabilmente anche Mr Kilmister, se preso in un momento di appannamento alcoolico, avrebbe spergiurato di averli scritti lui, quei pezzi! Il bombardamento sonoro cessa, per qualche minuto, lungo le note di Parasite e le due toccanti canzoni acustiche poste in chiusura con Bidoli dietro al microfono: Heavy Night e Heroin Hell’N’Back.     

Un crogiuolo di sfuriate metalliche, innervato dalla potenza di un bombardiere comprovato come Fabrizio “Fab Locomotive” Lucidi, lungo quasi cinquanta minuti. Un disco che sarebbe potuto uscire appena dopo l’omonimo del 1988 e nessuno avrebbe avuto da ridire.                

Non oso immaginare come avrebbe suonato Rotten Souls con una produzione al passo con i tempi o quantomeno di buona fattura… probabilmente avrebbe raso al suolo sia il Colosseo che l’Arco di Costantino. Va sottolineato che la resa sonora alle casse è quello che è, tipicamente in linea con quella italiana degli anni Ottanta, ma questo passa il convento…

I Fingernails sono tornati a fare i Fingernails: prendere o lasciare!

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

FINGERNAILS BAND

Intervista a Maurizio Bidoli risalente al 2008 a questo link.

 

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