Recensione: S/T (7”)

Di Matteo Bovio - 1 Agosto 2002 - 0:00
S/T (7”)
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
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40

Una release che in più di un frangente varca i limiti di ciò che normalmente è conosciuto come musica e sfocia nel cosiddetto rumore… Gli Head Hits Concrete sembrano non aver ben inteso la fondamentale differenza. E per piacere non parlatemi di estremismo sonoro: l’estremismo è l’elité, il rumorismo è alla portata di tutti.

Attraverso questo 15 tracce è veramente difficile cogliere spunti interessanti, perchè tutto finisce inevitabilmente con l’assomigliarsi. Chitarre che sembrerebbero voler apparire schizofreniche, e che vanno a parare su soluzioni spesso insensate; una voce tanto monotona quanto male impostata; e per finire un drumming assolutamente non ispirato e caotico all’inverosimile.

Veramente difficile trovare una possibile fonte ispiratrice, anche aiutandosi con i credits; certo è che gli Head Hits Concrete vorrebbero far parte della frangia più nichilista del grindcore odierno… Obiettivo di per sè degno di lode, ma per ora i nomi dei vari Agoraphobic Nosebleed, Yacopsae ecc. sono ancora distanti anni luce. Il lavoro manca di personalità, manca di quel minimo di struttura che lo renda per lo meno ascoltabile. Hanno creato una massa così indistinta di suoni che, mi spiace, neanche si può parlare di violenza sonora.

Una temporanea bocciatura, almeno dal sottoscritto, per un gruppo dalle discrete qualità tecniche. La voglia di distinguersi in eccesso li ha portati ad essere “uno fra tanti”: questo è il prezzo dal pagare in un genere così sovraffollato e prolifico. Acquisto caldamente sconsigliato, ma un sincero augurio per il futuro di questi quattro giovani canadesi.
Matteo Bovio

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