Recensione: Saints And Sinners (Reissue)
Kane Roberts è noto ai più per essere stato il chitarrista della band di Alice Cooper nella seconda metà degli anni ’80, ma tutti gli amanti del Rock melodico sanno che tra la fine di quella decade e l’inizio di quella successiva, egli è stato autore di due dischi solisti: l’oggetto di questa recensione è il secondo “Saints and Sinners”, a parere di chi scrive il migliore tra i due, recentemente ristampato dall’etichetta Yesterrock con l’aggiunta di quattro tracce bonus mai rilasciate prima.
Questa ristampa presenta un suono migliore, ed è disponibile in due versioni, dato che si può acquistare come CD singolo o anche in doppio CD, anche se quest’ultimo formato e limitato a sole 500 copie.
“Saints and Sinners” è uno dei massimi vertici di un certo tipo di Rock a stelle e strisce, tipico degli ’80s, pesantemente influenzato dai Bon Jovi e dallo stesso Alice Cooper e spesso e volentieri impreziosito da una generosa spruzzata di puro AOR. Un pezzo come “Too Far Gone”, carica di cori pomposi di chiara derivazione Bostoniana, ne è il perfetto esempio, così come “You Always Want It”. Naturalmente non mancano le ballate, anzi “Does Anybody Fall in Love Anymore?” è una delle più belle e sentite che potrete ascoltare nel genere. Non sono certo da meno le composizioni più rockeggianti: qui è d’obbligo citare i titoli di “Dance Little Sister”, “Rebel Heart” e “Fighter”, che ovviamente non sono mancanti di melodie che si stampano in testa al primo ascolto.
In generale tutto Saints and Sinners è un mix letale tra classe, potenza, melodia e quella sfacciataggine che rese grande l’Hard Rock specialmente nella seconda metà degli anni ’80.
Ma non soffermiamoci troppo sulla tracklist originale, e andiamo invece ad esaminare subito le bonus tracks: a differenza del resto di questo lavoro, esse variano moltissimo tra di loro, mostrando come Kane Roberts sia stato capace di cimentarsi in diversi campi, come vedremo tra poco.
Il primo bonus è rappresentato da “House Burning Down”, che parte come una power ballad per poi incattivirsi sempre di più, diventando un pezzo di Heavy Metal vero e proprio; la sua struttura ricorda in qualche modo “Naked Eyes”, opener dello storico album “Night of the Crime” degli Icon. Si tratta di un pezzo molto più duro rispetto agli standard dell’artista, nonostante il ritornello sia molto affine ad altri brani presenti sulla stampa originale.
Si prosegue con “Waiting for You”, palese omaggio ai Kiss, tanto che personalmente mi son dovuto documentare sul web per controllare che questa non fosse una cover di un pezzo che non conoscevo del quartetto mascherato. Il pezzo è scandito da un riff molto semplice, e Roberts si rende protagonista di una buona prova anche a livello vocale; qui il suo timbro è più profondo del solito, e sembra molto simile a quello di Paul Stanley. L’inizio di “Dirty Blonde” quasi rasenta addirittura i territori della New Wave, per poi riportarsi su un Rock più canonico, pieno dei cori ai quali Roberts ci ha abituati.
L’ultima “White Trash“, con le sue atmosfere notturne e misteriose, presenta un lavoro di chitarra più scarno ed essenziale del solito, ma altrettanto buono.
Se non conoscete ancora questo disco vi consiglio di farlo vostro al più presto: sicuramente non ve ne pentirete e scoprirete uno delle più belle pagine dell’Hard Rock americano. Se invece lo conoscete già procuratevelo comunque, per godervelo con un suono molto più pulito e per assaporare quattro splendide nuove canzoni.
Federico “Federico95” Reale
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Tracklist:
01 Wild Nights
02 Twisted
03 Does Anybody Fall in Love Anymore?
04 Dance Little Sister
05 Rebel Heart
06 You Always Want It
07 Fighter
08 I’m Not Looking for an Angel
09 Too Far Gone
10 It’s Only Over for You
11 House Burning Down (bonus track)
12 Waiting for You (bonus track)
13 Dirty Blonde (bonus track)
14 White Trash (bonus track)
Line-up:
Kane Roberts – voce, chitarra, tastiere
John McCurry – chitarra
Steve Steele – basso
Myron Grombacher – batteria
Chuck Kentis – tastiere