Recensione: Salarian Gate
E’ arrivato il momento della prova del nove per gli americani Graves Of Valor. Gruppo nato dalle menti di tre ex membri del gruppo deathcore Through the eyes of the dead, dal cantante Demon Welch e dal bassista David Hasselbring, e che si trova solo oggi, dopo quattro anni di vita, al primo full length sotto le ali di mamma Relapse.
Come era logico aspettarsi, il fatto che tre componenti su cinque appartenessero a un gruppo deathcore la dice lunga su quali siano le influenze principali, e in effetti le somiglianze con i Through The Eyes Of The Dead sono ben più che evidenti. La matrice è sempre quella, costituita da un’ abbondante dose di death melodico mischiata a un po’ di death classico americano (specie in alcuni riffs) e ai rallentamenti groovy tipici del deathcore. A questo punto la domanda è la seguente: cosa ci offrono i Graves Of Valor in più rispetto al resto del vastissimo panorama deathcore? La risposta è, purtroppo, niente. O almeno ben poco, visto che comunque qualche idea valida c’è: la parte iniziale di To Breathe Blood è veramente evocativa, con il suo incedere esotico; l’aggressiva The Clever Ape fa il suo dovere di traccia schiacciasassi, con frustate di blast beats e un buon lavoro alle chitarre, sostenute da un’ottima scelta di suoni in fase di produzione. Anche Locusta, forse la traccia migliore dell’album, risulta convincente e ben congegnata e mette in risalto le doti tecniche dei musicisti.
Tuttavia questo non basta a salvare dalle grinfie del “già sentito” il nostro dischetto. Anche la struttura delle canzoni si rifiuta di lanciare il salvagente, non riuscendo a bilanciare la mancanza di originalità della proposta. E la parte vocale affidata a Demon Welch è veramente anonima, con un growl alternato ad uno screaming forzato e impersonale come pochi.
C’è poco altro da aggiungere: Salarian Gate è un’altra goccia nel mare del deathcore americano. Un album che può offrire qualche ascolto soddisfacente a chi è un appassionato del genere, ma che inevitabilmente finirà a prendere la polvere nel giro di poco tempo.
Michele Carli
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Tracklist:
1.Salarian Gate
2.Suffocation Of The Last King
3.Pestilence
4.Bridles Of Incitatus
5.Sic Temper Tyrants
6.Letter Of The Blind
7.To Breathe Blood
8.The Clever Ape
9.Diderot
10.Locusta
11.No Gods Left