Recensione: Sanchez
Nati per volere del leader e frontman Jose Sanchez (un passato con nomi minori quali Fierce Conviction, Lies e Empire Saint), i Sanchez sono una delle tante bands eruttate dal sempre prolifico sottobosco hard europeo.
Molto semplice e ben catalogabile la proposta: un hard rock classicissimo, venato da qualche sfumatura AOR nei toni maggiormente edulcorati e da alcune impennate Heavy negli attimi più accesi, che non sembra davvero volersi dimostrare prodigo di particolari effetti speciali o trovate ad alto “rischio”.
Lo spettro d’azione entro il quale si muovono i cinque musicisti, è, infatti, ben lontano da spunti originali, preferendo addentrarsi in una rielaborazione di stilemi già ampiamente codificati e consolidati nell’immaginario degli appassionati del genere.
Davvero poco appariscenti e, francamente non dotati di caratteristiche in grado di renderli superiori ai numerosi gruppi di media levatura presenti sulla scena, i Sanchez offrono così una manciata di canzoni suonate ed interpretate con discreta padronanza, indubbiamente impeccabili dal lato squisitamente tecnico, ma purtroppo non del tutto convincenti in sede di songwriting, a tratti troppo “banale” e canonico e mai in grado di imprimere dosi di energia e vitalità adrenalinica necessarie per affascinare in modo esaustivo e completo.
Qualche brano interessante e di confezione dignitosa è, ad ogni modo, rilevabile lungo la scaletta, tuttavia, episodi come l’opener “I’m In Love”, “Don’t Treat Me Like A Fool” (miglior pezzo del platter, non a caso presente anche sulla recente compilation promozionale della Artist Service), “Bad Boys” e “The Runner”, pur lasciando intravedere discrete capacità di base, non sconvolgono il quadro complessivo il quale, nonostante le discrete premesse, non è tale da suscitare particolari entusiasmi o consensi spinti al di là da un composto e moderato applauso per un lavoro che, inserito nell’odierno e sovraffollato panorama musicale, rischia di smarrirsi senza lasciare tracce evidenti del proprio passaggio.
Troppo poco per lasciare il segno, troppo poco per mirare alla “elite” del settore.
I casi sono due: se siete collezionisti incalliti alla ricerca costante di pezzi che, nel breve volgere di qualche anno, diventeranno oggetti per “amatori”, lanciatevi all’acquisto.
In caso siate invece dei semplici appassionati, con un portafoglio nella norma e poca voglia di “rischiare” investimenti, il consiglio è, senza grosse remore, quello di destinare la spesa a qualche articolo di maggior spessore e qualità.
Tracklist :
01. I’m In Love
02. Hot Lips
03. Looking For Some Love
04. Don’t Treat Me Like A Fool
05. Bad Boys
06. Little Bit Of Love
07. Lies!
08. Funky Town
09. Sometimes
10. The Runner
11. Don’t Treat Me Like A Fool (Versione Spagnola)
Line Up:
Jose Sanchez – Voce
Keneth Jonsson – Chitarra
Thomas Josefsson – Chitarra
Jorgen Adersson – Basso
Martin Tilander – Batteria