Recensione: Sangre De Reyes
I Tierra Santa sono una bella realtà che cd dopo cd si è ritagliata un posto importante nell’Heavy Metal melodico più classico che si rifà agli Iron Maiden. Con Sangre de reyes (quarto studio album) nel 2001 è arrivato per gli iberici il successo commerciale che li ha portati ad esibirsi con i mitici Grave Digger. Questo disco è pregevole e ci mostra una formazione solida che riesce, con il cantato in spagnolo, a dare un’impronta particolare alle tracce di S.d.R. I testi, che spesso trovano riscontro nella storia, si fondono bene con la musica solare e potente del gruppo. In La ciudad secreta la sezione ritmica molto cadenzata è il vero e proprio motore del brano che, assieme al riffing pieno, accompagna la voce piacevole e sicura di Angel. Sulla stessa scia Juana De Arco mentre l’opener David Yel gigante dopo un inzio lento prende vigore senza però riuscire a togliersi di dosso un velo di tristezza che, a mio parere, la rende molto particolare. La armada invencible lancia Angel in strofe veloci che non si staccano dal chorus scarno e minimale. Ottimo il muro metallico possente che si abbatte sull’ascoltatore, impreziosito da una serie di assoli maideniani di ottima fattura che quasi si sovrappongono tra di loro. Tastiere anni ’80 ci proiettano invece ne El laberinto del Minotauro in una marcia lenta e semplice. In El amor de mi vida i Tierra Santa lasciano stare le chitarre per dare vita ad una ballad (dedicata ad Iris) dolce che mette in luce la voce fragile del singer iberico. In Mi Tierra si sente tutto il calore scottante della Spagna che nella mia mente è ben evocata dal ritmo altalenante e “pazzo”. Chiudo citando la title track; una super Hit dall’immenso potenziale commerciale che si muove tra i tempi veloci dettati dal basso e le sonorità molto azzeccate del solos guitar iniziale (ripreso più e più volte).
Quando anni addietro mi avevano parlato bene dei Tierra Santa ero rimasto scettico convinto che fossero una modesta band famosa solo per il suo cantato in spagnolo. Mi sono ricreduto. Sangre de reyes, sebbene lo reputi inferiore a Legendario e Medieval, è un buon lavoro, ben suonato e prodotto per una formazione giovane dotata di una tecnica più che dignitosa. L’unico appunto che mi sento di fare ai T.S. riguarda la lunghezza delle songs (nessuna supera i 6 minuti). A mio parere gli iberici hanno le capacità per provare a scrivere qualche traccia più lunga ed elitaria.
TITLETRACK:
01. David Y el gigante
02. La ciudad secreta
03. Pegaso
04. Juana De Arco
05. La sombra de la bestia
06. Dos vidas
07. La armada Invencible
08. El labirinto del Minotauro
09. El amor de mi vida
10. Mi Tierra
11. Sangre de reyes.