Recensione: Satan’s Tomb

Di Marco Donè - 20 Dicembre 2015 - 0:01
Satan’s Tomb
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2015
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Trovarsi a parlare di Satan’s Tomb, EP d’esordio dei Denner/Shermann, significa esser alle prese con una delle uscite più attese del 2015, almeno per chi sta scrivendo queste righe. Sotto tale moniker si cela la nuova band (e nuova collaborazione) di Michael Denner e Hank Shermann. I due chitarristi non hanno sicuramente bisogno di presentazioni, il loro trascorso nei Mercyful Fate parla chiaro. Basta citare due dischi: Melissa e Don’t Break The Oath. Due dischi che hanno fatto la storia della musica dura, in cui spiccavano, in particolare, la voce e la figura del carismatico singer King Diamond – vera e propria icona del genere – e, allo stesso tempo, il lavoro delle chitarre che costituiva l’ossatura su cui quei platter si articolavano. Riff in grado di stamparsi in testa come fossero marchiati a fuoco. Per non parlare della solistica, dei duelli che ne caratterizzavano i passaggi, delle atmosfere create, pregne di quell’aura oscura che contraddistingueva la band. Insomma, avere i due axeman nuovamente sotto lo stesso tetto, è, a tutti gli effetti, un piccolo grande evento.

 

Ma i Denner/Shermann, pur ruotando attorno alle figure dei due leggendari chitarristi, non possono esser presi in considerazione solo perché rappresentano la nuova formazione del duo ex Mercyful Fate. La lineup che costituisce questa nuova band, è di quelle in grado di far accapponare la pelle. Alla voce troviamo il talentuoso Sean Peck, singer americano messosi in luce con i mai troppo considerati Cage. Una delle ugole migliori che l’heavy metal possa vantare in questi ultimi anni. Alla batteria troviamo un altro nome di prima fascia, stiamo parlando di Snawy Shaw, vero e proprio tutto fare in grado di poter vantare collaborazioni come pochi altri. Basta citare il suo lavoro con Mercyful Fate, King Diamond e Dream Evil per comprendere di chi stiamo parlando. A completare la formazione, al basso, troviamo Marc Grabowski, già compagno d’avventura di Hank Shermann nei Demonica.

 

Sì, ma come suona Satan’s Tomb? Sa di Mercyful Fate? Questa, sicuramente, la domanda che tanti si staranno ponendo. Più che di Mercyful Fate, l’ EP sa di Denner e Shermann. La scelta del nome di questa nuova avventura, sembra quasi sottolineare che i due chitarristi non siano tornati per cercare di riproporre, sotto una veste nuova, un qualcosa dall’ingombrante passato, ma per poter soddisfare la propria voglia di fare musica, cercare di dare libero sfogo al proprio estro. E proprio in quest’ottica, il lavoro svolto alle chitarre dal duo danese, risulta essere la base portante su cui si sviluppa Satan’s Tomb. Riff massicci, pesanti, a tratti oscuri, a tratti più diretti ed in your face, balzano subito all’attenzione dell’ascoltatore. Riff che sanno di anni ottanta fino al midollo ma, non per questo, risultano datati e scontati. Anche dal punto di vista solistico, i nostri, sanno mettersi in evidenza. Sia per le capacità tecniche sia per il buon gusto, per le melodie, per gli arrangiamenti che caratterizzano gli assoli. Riportano inoltre alla luce quei passaggi, quelle soluzioni, che abbiamo imparato a conoscere in album come il già citato Melissa. Basta ascoltare, ad esempio, l’inizio di New Gods per capire che ci troviamo al cospetto di Denner e Shermann. Il loro lavoro, la loro combinazione è riconoscibile tra mille. Se a questo, sommiamo una prestazione maiuscola ad opera di Sean Peck e una sezione ritmica che fa tutto ciò che deve esser fatto, quando deve esser fatto, è facile intuire che la qualità di questo EP d’esordio sia elevata. La prestazione del singer americano è veramente degna di nota. Nei Cage abbiamo imparato a conoscerlo come una sorta di Rob Halford all’ennesima potenza, in questa nuova creatura chiamata Denner/Shermann, invece, tiene lontani gli eccessi calandosi nella parte alla perfezione, diventando l’ideale cantore delle atmosfere create dai due chitarristi. Utilizza il proprio spettro vocale nella sua interezza, senza cercare ossessivamente il limite più acuto. Risulta quindi meno estremo, guadagnando in teatralità. Sa esser aggressivo, diretto, graffiante, per diventare, poi, novello Caronte, trasportando l’ascoltatore nel lato più oscuro di questo Satan’s Tomb. Da segnalare anche la prestazione di Snawy Shaw alla batteria, che mette in evidenza un’ ottima dinamica e, soprattutto, tanta esperienza.

 

Certo, va sottolineato che ci troviamo a parlare pur sempre di un EP composto da quattro tracce, forse un po’ poco, e forse un po’ troppo presto per gridare al miracolo. Come già accennato, poi, la proposta è figlia diretta degli anni ottanta, e questa potrebbe esser una delle critiche che i più maligni potrebbero muovere verso i Denner/Shermann. Va però detto che la magia che la vecchia scuola è in grado di mettere nelle proprie composizioni, rendendole così, affascinanti e ipnotiche, è notevole quando è ispirata. E questa magia è proprio quello che rende Satan’s Tomb un lavoro estremamente convincente. Va inoltre segnalata l’ottima produzione, curata in ogni dettaglio e in grado di valorizzare ogni singolo strumento. Una produzione al passo coi tempi ma che lascia al palato quel retrogusto retrò che dona maggior fascino all’ EP.

 

Come considerare, dunque, questo Satan’s Tomb? Come un ottimo biglietto da visita. Certo, è solo un biglietto da visita e quindi è meglio non cadere preda a facili entusiasmi, ma, com’era prevedibile – dato i nomi coinvolti – pone i Denner/Shermann come una formazione da tenere sott’occhio in previsione futura. Gli appassionati dell’heavy metal più oscuro sono avvisati.

 

Marco Donè

Ultimi album di Denner/Shermann

Genere: Heavy 
Anno: 2015
70