Recensione: Satanic Curses
Il mondo metal (ma non solo) spesso è pieno di storie nelle quali vi è un gruppo che all’alba della sua carriera viene da tutti additato come grande promessa; così capita che viene messo sotto contratto e lanciato sul mercato. Ma le vendite non vanno, sbaglia completamente un album e il sipario si chiude. A questo punto vi sono due tipi di band: quelle che dicono “è stato bello, tanti saluti!” e quelle che di uscire dal giro proprio non ne vogliono sapere.
È di questo secondo gruppo che fanno parte i Mystic Prophecy che, dopo un brutto album (il terzo per la precisione) e la rottura del contratto con la Nuclear Blast, si sono rimboccati le maniche; strappato un contratto con la Massacre (la quale crede molto in loro) si ripresentano sul mercato con il buon Savage Souls e, a un anno di distanza, tornano con questo eccellente Satanic Curses.
Infatti quest’album ci mostra la band in ottima forma e in un periodo di particolare ispirazione, racchiudendo brani che riescono a rendere l’album abbastanza vario (la staticità compositiva è stata da sempre la loro pecca principale).
Si passa da brani tiratissimi in pieno stile Mystic Prophecy, ovvero il loro classico US Power/Thrash, a brani più heavy, melodici e, passatemi il termine, europei, caratterizzati da arpeggi, assoli in apertura e di stampo neo classico. Sia chiaro, per non creare inutili equivoci, che la band non stravolge affatto il proprio sound ma riesce (finalmente!) a proporre qualcosa di leggermente diverso, dando maggior peso alle finezze e agli arrangiamenti invece di limitarsi a scrivere pezzi con un buon tiro e stop!
Liapakis, sempre mente del gruppo, si dimostra ancora una volta cantante versatile, passando da grandi estensioni a interpretazioni più aggressive. Anche tutto il resto della band svolge un più che dignitoso lavoro, dalla, è il caso di dirlo, devastante sezione ritmica, ai riff taglienti e rocciosi delle sei corde.
Tutto l’album si mantiene su livelli qualitativi piuttosto alti, con momenti intensi e altri un po’ monotoni ma che comunque non vanno a minare la bontà del lavoro; vi sono brani, come si diceva in precedenza, in linea con ciò che da sempre propone la band. È il caso questo del brano posto in apertura Back From The Dark: ritmi serrati, chitarre al limite del Thrash, voce aggressiva. Altri pezzi legati al loro classico stile sono Dark Forces, coinvolgente grazie a un pre chorus evocativo e a ottimi contro cori, Evil Of Destruction e Damnation (attacco devastante!), ben suonati ma alla lunga un po’ ripetitivi. Le top song le ritroviamo in Sacrifice Me, dove si nota come la band aumenti l’attenzione verso gli arrangiamenti e abbia una maggiore propensione nel proporre canzoni con un piglio più classicamente heavy, grazie a una partenza che ricorda un po’ gli ultimi Nocturnal Rites, con la chitarra che sprigiona un suono insolitamente pulito. Per trovare il miglior brano bisogna arrivare però alle track otto, ovvero Rock The Night! Nonostante il titolo, la canzone viaggia su binari che mescolano sapientemente ritmiche thrash con grande tecnica! Ottimo infatti è l’assolo in pieno stile neo classico, anche questa una novità in casa Mystic Prophecy. Le finezze compositive le si ritrovano anche nella title-track con un bell’arpeggio di partenza e ritmi cadenzati e nella lenta (si fa per dire) Demon’s Blood, anche se quest’ultima rimane un po’ nell’anonimato.
La chicca finale i Mystic Prophecy ce la regalano con la cover, ben eseguita, di Paranoid dei leggendari Black Sabbath!
Nella limited edition si trova anche una bonus track, We Fly, che, come spesso accade per le bonus, potrebbe essere considerata uno dei migliori capitoli. La versione digipack contiene ance un live download cd. Gesto apprezzabile, invece del solito (e molto spesso scadente) dvd allegato.
In conclusione posso solo fare i complimenti a questa band. Le differenze rispetto ai lavori precedenti, come specifcato in precedenza, sono minime e si possono ascoltare dopo attenti ascolti. Comunque, ciò che mancava ai Mystic Prophecy, ovvero una cura dei dettagli, in questo album, seppur non in modo predominante, comincia a farsi strada: che abbiano imboccato la via giusta?!
Di sicuro bisogna ancora migliorare il songwriting, evitando canzoni un po’ ripetitive, ma, nonostante questo, consiglio l’album algi amanti dell’heavy in generale.
Intanto io lo rimetto nel lettore…
Roberto “Van Helsing” Gallerani
Tracklist:
1. Back From the Dark
2. Sacrifice Me
3. Dark Forces
4. Satanic Curses
5. Evil Of Destruction
6. Demon’s Blood
7. Damnation
8. Rock The Night
9. We Will Survive
10. Grave Of Thounsed Lies
11. Paranoid (Black Sabbath cover)
12. We Fky (bonus track)