Recensione: Scene of the Crime

Di Vito Ruta - 15 Dicembre 2020 - 0:01

Scene of the crime”, terzo capitolo nella storia discografica dei romagnoli Speed Stroke, è un album accattivante, equilibrato, coerente e potente.
Soddisfacendo pienamente le aspettative, conferma la statura di una band che dalle scene italiane si sta prepotentemente affermando a livello internazionale.

Guns n’ Roses, Skid Row, Hardcore Superstar, Reckless Love i riferimenti principali degli Speed Stroke che, anche grazie ad un suono svecchiato, non propongono stancamente i cliché del genere, ma sono in grado di valorizzare, con tocco personale, le affinità che li legano alle band con le quali si sono formati.
Non esiste anello debole nella band, come non vi è pezzo nell’album che sia da considerare mero riempitivo.
Dieci tracce dieci, nello spirito più puro e privo di compromessi dello sleaze/hard rock che costituiscono un ulteriore passo avanti nella progressiva evoluzione, senza incertezze o battute d’arresto, del gruppo.

Sin dalle prime note della trascinante “Heartbeat”, che apre con plettrate indolenti, a cui si accoda un coro ultras in crescendo, breve rullaggio prima del decollo, si capisce che gli Speed Stroke non fanno prigionieri. Il brano, per l’orecchiabilità e la potenza che lo contraddistinguono, vedrà esecuzioni live al fulmicotone.
Anche con la frizzante e festaiola titletrackScene Of The Crime”, di ispirazione Axl & Soci, il gruppo farà faville dal vivo.
After Dark” è un filo meno aggressivo dei precedenti brani, ma non meno coinvolgente.
Segue il singolo carico di energia “Soul Punx”, che richiama le sonorità rock, tinte di punk, degli Skid Row di “Slave to the grind”.
Dopo quattro pezzi da cardiopalma, sparati uno dietro l’altro, è tempo di ballad. Gli Speed Stroke però non si accontentano semplicemente di allentare il ritmo, ma sfoderano un asso.
No Love”, che sfora i 6 minuti, è un classico da manuale, con pathos e climax da vendere, e ha davvero tutto: un fraseggio di chitarra stupendo, una grande interpretazione, e un assolo, beh…, un assolo davvero ben congegnato con due parti elettriche, legate da un intrigante e sorprendente intermezzo di chitarra gitana, che ti spinge a controllare le note di copertina per verificare l’esistenza di un featuring con Saul Hudson.
Dopo la momentanea tregua (si fa per dire) le ostilità riprendono gradualmente con “Red Eyes”.
Out Of Money”, ci riporta, con una ventata di energia, ancora una volta al limite del punk, nell’occhio del ciclone.
Who Fkd Who”, altro singolo, pezzo hard rock corposo e gustoso che suona, sin dal primo ascolto, come un classico, è destinato a diventare ulteriore cavallo di battaglia dal vivo.
L’essenziale “One Last Day” offre un altro momento inatteso. Arpeggio di chitarra e voce sembrano preparare il campo ad attacco di terrificante potenza…che non arriva…lasciando nell’aria una enorme tensione elettrica che l’epica “Hero No.1”, conclusione dell’album, permette di scaricare.

Scene of the crime”, suonato con appassionata determinazione e con rabbia genuina, grazie alla varietà dei brani che lo compongono, non lascia spazio ad alcun momento di stanca e rappresenta una delle migliori uscite del genere in questo martoriato 2020.
Spero, quindi, ardentemente di trovarmi al più presto sulla scena del delitto, appena sotto il palco, per essere complice degli Speed Stroke nella celebrazione energica, chiassosa e festosa del Rock.
E della vita.

Ultimi album di Speed Stroke

Band: Speed Stroke
Genere:
Anno: 2013
74