Recensione: Scherben
In un mercato, come quello gothic, ormai piuttosto saturo di band clone che si rifanno pedissequamente a soluzioni inventate da Tristania, Nightwish etc. ormai più di dieci anni fa, fa piacere imbattersi, ogni tanto, in qualcosa di diverso. È il caso dei tedeschi Von Branden giunti, con questo “Scherben” a un meritato esordio discografico.
Disco certamente non facile, molto variegato e in alcuni passaggi anche piuttosto ostico nell’assimilazione, “Scherben” si discosta quasi completamente dai clichè di cui dicevamo prima. Niente (o quasi) ritornelli orecchiabili, spiccata tendenza a tessere atmosfere particolarmente coinvolgenti, voce maschile molto più presente di quella femminile, comunque mai lirica, uso di un nutrito numero di strumenti, tra cui anche il sax, rendono questo cd un ascolto sicuramente consigliato.
Il sound è vario e pesca a vario titolo da alcune delle più importanti realtà gothic-doom degli ultimi anni. In particolare My Dying Bride e Katatonia fan sentire la propria eco in certe composizioni che però dimostrano sempre una personalità non comune. Atmosfere oscure, quindi, che non disdegnano, saltuariamente, anche passaggi più pesanti e dal sapore quasi black sinfonico. Il riferimento in quest’ultimo caso è ai primi Dimmu Borgir per il gusto di certe composizioni classiche associate alle sfuriate di chitarre e batteria.
Volendo esser pignoli anche gli Arcturus, per certe composizioni che miscelano strumenti e tempi diversi, sembran aver messo le mani in questo disco. La realtà, per fortuna, è che tutte le canzoni proposte in scaletta “sanno” di Von Branden, con tutti i loro pregi e difetti più o meno evidenti.
Segno evidente di questo stato di cose è l’ultima “Winter”. Cover di Tori Amos, vediamo come la band abbia preso il brano originale e l’abbia inserito perfettamente nel proprio sound riuscendo però a non perdere nulla delle atmosfere che avevano contraddistinto l’originale.
Le uniche pecche, se proprio se ne voglion trovare in questo disco comunque notevole, son da imputarsi principalmente all’inesperienza di un gruppo all’esordio. Qualche passaggio ripetitivo forse tirato un po’ troppo in lungo e qualche arrangiamento che avrebbe potuto esser messo a punto leggermente meglio, non inficiano quasi per nulla una prova sicuramente maiuscola.
I Von Branden confezionano un album d’esordio sicuramente positivo che presenta una band molto interessante. I presupposti ci sono tutti, speriamo, quindi, che il gruppo non si perda per strada, ma continui sulla rotta tracciata finora. Una maggiore maturità ed esperienza potrebbe davvero portarli a un posto di prestigio nel panorama gothic attuale.
Tracklist:
01 Behind the Rain
02 Scherben
03 Ignorantzkult
04 Bitter Lies in Pure Dismay
05 Vergessen
06 Zwischen Welten
07 Consuming Life
08 Elend
09 Winter (Tori Amos Cover)
Alex “Engash-Krul” Calvi