Recensione: Schizophrenia
Tradizionalmente ancorata ad hard rock ed AOR, la Escape Music tenta, con il debut album degli elvetici Neverland, la sortita alla volta di nuovi territori differenti dall’abitudinario, orientando l’attenzione verso la sempre prolifica scena power-progressive che da anni si rivela fucina di giovani e talentuose bands in attesa di una occasione.
Sponsorizzato da Tommy Vetterli (Coroner e Kreator le credenziali di maggior spicco), artista di richiamo assoluto in veste di responsabile di produzione e suoni, il sestetto svizzero pone sin dal primo passaggio in chiara evidenzia i riferimenti specifici, svelando un amore incondizionato per i maestri Symphony X e Royal Hunt ed una manifesta infatuazione per gli “stilemi” in auge nei meno neoclassici Dream Theater e Dreamscape, esponenti di spicco di un genere musicale affascinante quanto difficile ed insidioso in termini di coinvolgimento ed appeal.
Complicato se non impossibile, laddove sprovvisti della superiorità di songwriting delle band sopraccitate, non cadere nella sterile autocelebrazione virtuosistica o nel più consueto e frequente deja-vu: come da copione infatti, i pur volonterosi Neverland non riescono a sfuggire al rischio dell’eccesso di “derivazione”, fornendo un complesso di brani senza alcun dubbio dotati di un grandissimo livello tecnico-strumentale, strutturati in maniera egregia e ricca, ma purtroppo di tanto in tanto ancora troppo freddi e poco comunicativi, talora forieri di qualche improvviso ed incontenibile sbadiglio.
Forse ancora leggermente “immaturi” ed alla ricerca di una propria identità definita in grado di renderli meglio riconoscibili, i sei musicisti svizzeri mettono in ogni caso a segno qualche colpo di discreta fattura e realizzazione, portando alla luce almeno tre / quattro pezzi degni di nota e non privi di risvolti positivi.
L’iniziale title track ad esempio, non dispiace per nulla, pur nella propria evidente affinità con i Dreamscape ed Hubi Meisel, appare infatti brano di accettabile confezione, nobilitato da una serie di rincorse e fughe strumentali di notevole interesse; di buona resa anche ‘Take My Advise’, canzone veloce e diretta, fornita di un discreto ritornello in stile Symphony X.
Interessanti infine anche le successive ‘Buy Your Dream’ e ‘Neverland’, che della band di Michael Romeo riprendono fedelmente il medesimo incedere ritmico e le stesse atmosfere di stampo classicheggiante.
L’originalità minima, il rischio di “già sentito” in agguato ad ogni angolo, compensati tuttavia da una padronanza già ottima e da qualche episodio notevole, rendono dunque ‘Schizophrenia’ un album lievemente acerbo e di media levatura che potrà essere in ogni caso gradita preda dei cultori del genere e degli amanti di queste sonorità.
Per una band al debutto comunque più che sufficiente.
Tracklist:
01. Schizophrenia
02. When Darkness Falls
03. Mysteria
04. Anger
05. Anguish
06. Take My Advise
07. Buy Your Dream
08. Neverland
09. Brave Warrior
Line Up:
Jean-Marc Viller – Voce
Daniel Huber – Chitarra
Andy Mislin – Chitarra
Roland Jost – Basso
Oliver Benz – Tastiere
Boris Stoll – Batteria