Recensione: Screaming Demon
Nato originariamente nel 2007 per mano di Valerio Passaretti come one man band, il progetto tricolore Midian giunge finalmente (dopo il demo “World In Flames” e il DVD “Live Gladiatorfest”, entrambi datati 2010 e rigorosamente autoprodotti) al primo full-length, “Screaming Demon”, presentato ufficialmente il 7 aprile 2011. Inciso con una line-up di cinque elementi sì da affrontare, con serietà, la complessa realtà del music business sia nazionale sia internazionale. Serietà dimostrata, in primis, dalle risorse dedicate alla realizzazione del CD il cui artwork, curato in ogni minimo dettaglio, ha una foggia irreprensibilmente professionale.
Tanto impegno nell’importante fase di elaborazione della veste grafica e del look della band, trova puntuale riscontro anche in quella strettamente musicale. “Screaming Demon” è costato, ai Midian, otto mesi di lavoro in studio; trentadue settimane che si sentono tutte poiché l’esecuzione delle canzoni e la produzione delle stesse mostrano un livello qualitativo generale assai alto, se rapportato al fatto – cui bisogna tener sempre conto – che i Nostri hanno fatto tutto da soli. L’impegno lavorativo ha comportato, nel 2010, anche la collaborazione con il regista neozelandese Peter Panoa per girare il videoclip di “Intro” che, ovviamente, accompagnerà il combo di Caserta durante la fase iniziare dei loro concerti. Poi, sempre nel 2010, “I Heard” è stata scelta come colonna sonora del cortometraggio “Ho sentito”, realizzato dallo stesso da Panoa (che, peraltro, ha diretto la regia di “Live Gladiatorfest”).
Insomma, con tutta questa carne al fuoco, i cinque ragazzi campani hanno mostrato di darsi da fare con una determinazione e un’organizzazione che non può che essere definita encomiabile.
Miriam Granatello e i suoi compagni propongono un incrocio fra heavy classico e thrash metal. Si sente, eccome, che Passaretti ha un solido ed esteso retroterra culturale che posa le fondamenta sugli anni della N.W.O.B.H.M. Iron Maiden su tutti, come si può facilmente evincere dalla strumentale “Midian”; cavalcata heavy che fa da sottofondo a un immaginario scenario disegnato con i temi cari al leggendario sestetto di Sua Maestà. È comunque l’intero album, e non solo “Midian”, a essere avvolto da questo tipo di sonorità. La parte classica della musica dell’ensemble nostrano è quindi il suo caposaldo stilistico, attualizzato con naturalezza alle esigenze di un 2011 che – come per tutti gli anni dell’ultimo lustro – propone, sempre, nuove interpretazioni del metallo pesante. Fa quindi piacere costatare che anche le nuove leve, pur essendo calate nella realtà attuale, non rinneghino il passato, anche quello remoto. Omar Noviello al basso e Andrea La Vecchia alla batteria hanno comunque provveduto con precisione a irrobustire come si deve il guitarwork della coppia Passaretti/Bertolino (si veda il blast-beats di “Divine Deletion”), autrice in ogni caso di un robusto ed esteso rifferama, comprendente una parte ritmica dallo stampo inequivocabilmente thrash e una curata, anche se un po’ scontata, sezione solista.
Le canzoni di “Screaming Demon” abbracciano un repertorio assai vario, comprendente sia le ballate come “Dark Eden”, sia le bordate metalliche come quella di “Living Madness”. Per ciò, fa la sua parte la Granatello, vocalist abile sia nelle parti rabbiose (growl), sia in quelle più tranquille (clean). Un’interpretazione sicuramente migliore di tante altre cantanti che, magari, hanno al momento più visibilità internazionale. Fatto, questo, che deriva dalla capacità della Granatello stessa di variare con continuità il proprio modo di cantare, evitando d’essere monocorde ma anzi proponendo sempre e costantemente diversificazioni nella sua lettura delle linee vocali. Beneficia anche di questa peculiarità anche il songwriting, piuttosto anonimo e quindi privo di particolari spunti di rilievo, pur essendo omogeneo e ben congegnato.
Nel complesso, tuttavia, il suono dei Midian – pur essendo dotato di personalità – è ancora acerbo e in fase di crescita. Alcune ingenuità fiaccano un po’ la robustezza della costruzione musicale ma, con il passare del tempo e, soprattutto, con l’impegno in sede live, queste dovrebbero sparire: la qualità tecnica dei Nostri è buona, e la voce di Miriam è un valore aggiunto che pochi altri possono vantare.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. Intro 4:22
2. Living Madness 3:48
3. Buried Alive 3:57
4. Dark Eden 4:34
5. Divine Deletion 4:12
6. Time To Die 3:13
7. Midian 5:45 (instrumental)
8. Kingdom Gone 3:57
9. Eternal Ways Of Sorrow 3:56
10. Suffer Agonies 5:24
11. I Heard (soundtrack) 3:56
All tracks 47 min. ca.
Line-up:
Miriam Granatello – Vocals
Valerio Passaretti – Lead guitar
Gianluca Bertolino – Guitar
Omar Noviello – Bass
Andrea La Vecchia – Drums