Recensione: Searching for Reflections
E’ stata durissima, ma finalmente ce l’hanno fatta. Addirittura sedici anni sono occorsi ai veronesi Methodica, quintetto progressive formatosi nell’oramai lontano 1996, per dare alle stampe il tanto agognato disco di debutto. Dopo aver pubblicato nel 1998 un primo demo completamente autoprodotto, i cinque italiani decidono infatti di prendersi una pausa di qualche anno, complice anche repentini cambi di formazione che minano la stabilità della line-up, salvo poi ricominciare la propria attività musicale nel 2002. Nel 2004 i progetti della band subiscono un altro brusco rallentamento, questa volta a causa di un brutto incidente in moto che mette fuori causa per qualche tempo il batterista Marco Piccoli (al quale verrà anche amputato il piede sinistro): in attesa del suo completo recupero, il resto del gruppo si dedica alla composizione di una manciata di canzoni che andranno poi a formare un secondo demo (comprendente quattro pezzi) rilasciato successivamente nel 2005. Nel dicembre del 2007 il combo veneto entra infine in studio per iniziare le registrazioni del primo full length vero e proprio, intitolato Searching for Reflections, che vale loro le attenzioni di numerose etichette. Il resto ormai è storia recente, con la label italiana Underground Symphony che mette sotto il contratto il gruppo nei primi mesi dello scorso anno e la pubblicazione del già citato disco di esordio nel mese di settembre del 2009.
Costituito da sette tracce per quasi settantadue minuti di durata, questo Searching for Reflections rimane prettamente legato a coordinate stilistiche a cavallo tra prog metal canonico e prog rock settantiano, ispirato a gruppi del calibro di Dream Theater (soprattutto i primi), Pain of Salvation, Shadow Gallery e Kansas, e dove sezioni strumentali più intricate e tecniche si mescolano a passaggi marcatamente più melodici e di ampio respiro. Sugli scudi soprattutto la prova del cantante (nonché principale compositore dei pezzi qui presenti) Massimo Piubelli, ottimo sia nelle parti più tirate e aggressive che in quelle più basse e votate all’interpretazione, il tutto malgrado un’estensione vocale nel complesso abbastanza limitata. Al suo fianco troviamo una sezione ritmica sempre puntuale e precisa, composta dal batterista Marco Piccoli e da Alessandro Brusco al basso, mentre a chiudere la line-up ufficiale troviamo il chitarrista Marco Ciscato e il tastierista Marco Baschera, estremamente efficaci sia in fase di accompagnamento che negli assoli. Da segnalare inoltre la presenza di vari ospiti speciali che hanno preso parte alle registrazioni di questo disco, tra i quali possiamo senza dubbio citare Fabio Serra (tastiere, chitarra), Angela Merlin e Massimo Tomiet (voce), Moreno Piccoli (piano e tastiere) e Ivan Caburon (chitarra acustica).
Decisamente maturo a livello stilistico (teniamoci bene a mente che in fin dei conti questa è la prima release ufficiale dei Methodica), questo Searching for Reflections ci consegna una manciata di brani assai ispirati, ben suonati e interpretati con personalità dalla band veronese (malgrado sporadicamente all’interno delle composizioni facciano capolino alcuni richiami abbastanza marcati). La cosa che colpisce maggiormente di questa band è un songwriting decisamente complesso e articolato (anche se mai troppo intricato a livello di partiture), incredibilmente fluido e organico nonostante la grande varietà di trame sonore che vengono proposte all’interno dei singoli brani, e che a dispetto di un minutaggio medio delle tracce assolutamente elevato (cinque delle sette canzoni superano infatti i dieci minuti di durata) non si fa mai eccessivamente pesante o prolisso (e questo grazie anche ad abbondanti dosi di melodia). Aggiungiamo a tutto ciò il fatto che tutti e sette i pezzi qui proposti si attestano su alti livelli qualitativi, e che di passaggi a vuoto veri e propri non ce ne sono. Inutile quindi mettersi ad analizzare le singole tracce: a convincere pienamente in questa occasione è l’album in generale, dalla trascinante opener Neon fino alla conclusiva Machine, passando per la suite in tre parti Presentiments, o per la breve parentesi struggente di Heavenland (Marble Column pt. 1).
Insomma, che altro aggiungere? Disco ottimamente suonato e con una produzione nel complesso più che buona (affidata in questo caso a Fabio Serra), questo Searching for Reflections brilla principalmente per un songwriting maturo, organico e abbastanza personale. Tutte luci e niente ombre in questo debutto dei Methodica quindi? In un certo senso sì, anche se un lavoro di queste dimensioni (soprattutto per quanto riguarda l’elevato minutaggio delle tracce qui proposte) risulterà essere decisamente pesante e indigesto per le orecchie di chi non ha così tanta familiarità con il genere in questione, ma chi avrà la pazienza di assimilarlo non ne resterà sicuramente deluso.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
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Tracklist:
01. Neon
02. Ghosts
03. Heavenland (Marble Column pt. 1)
04. The Marble Column
05. Nail in my Hand
06. Presentiments
07. Machine
Lineup:
Massimo Piubelli – Vocals
Marco Ciscato – Guitars
Alessandro Brusco – Bass
Marco Piccolo – Drums
Marco Baschera – Keyboards