Recensione: Sent Empèri Gascon
Possiamo scriverla e girarla come vogliamo, ma la Francia, in ambito estremo, quando ci si mette crea dei mostri. I Moisson Livide sono ad oggi degli emeriti sconosciuti e sono una figurina a caso su Bandcamp, quella che clicchi perché è bella la copertina sperando di trovare la gallina dalle uova d’oro o almeno musica decente. In questo caso, alla pressione del tasto play, la mascella cade tipo quella di Sebastian in La Sirenetta e le casse rischiano letteralmente di esplodere.
Sent Empèri Gascon è un disco che riporta a un periodo storico in cui certe derive avevano costruito una fucina di capolavori non indifferente, ottenendo cosucce amene tipo Sagas, De Ferro Italico o comunque dischi black ibridati col folk e di altissimo livello. Questo debutto, che esce per Antiq, è mostruoso.
La musica proposta dai Moisson Livide parte da un tessuto black imbastardito dal melodeath e arriva a fondersi con qualsiasi cosa possa capitargli a tiro. Festa paesana? C’é. Funeralone militare all’americana con tromba? C’é. Stacchi acustici? Ci sono. E potremmo andare avanti per un bel po’; il “problema” qui è che funziona tutto. Magnificamente. I brani sono in genere piuttosto lunghi e articolati, con la voce che canta sempre le strofe in growl/scream e i ritornelli tutti in clean. La scelta si rivela azzeccata perché è davvero difficile, anzi impossibile, non cantarli tutti a squarciagola più o meno dopo 2 o 3 ascolti, provare per credere.
Aggiungiamo poi un livello tecnico sbalorditivo per il genere: chitarre funamboliche, arrangiamenti brillanti, fantasiosi e divertenti e, dulcis in fundo, una sezione ritmica in grado di far impallidire qualsiasi cosa. Praticamente abbiamo un disco folk/black con un tasso tecnico altissimo e suonato con la furia che aveva Nicholas Barker nei Dimmu Borgir. Non ci sono difetti qui, tranne che purtroppo le canzoni finiscono! Se proprio dobbiamo essere pignoli, però, la coppa Passejada Dolorosa – A.C.A.B. (Armanhaqués Comandò Anti Borgesòts) non ha molto senso: tre minuti ripartiti in due tracce per metà acustici e per metà tirati, con poco sviluppo, ma sono davvero dettagli.
Sent Empèri Gascon è un disco dal carattere guascone in tutto e per tutto, il mastermind della band si chiama infatti Darkagnan (Nomen Omen), ed è in grado di entrare in circolo come una droga per poi essere ascoltato in loop per ore ed ore. Quando un artista è in stato di grazia si sente e lo si percepisce praticamente subito; questo, ad oggi, è il miglior disco uscito nel 2024.
Imprescindibile.