Recensione: Serena

Di Alessandro Cardinale - 30 Dicembre 2011 - 0:00
Serena
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Genere:
Anno: 1984
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82

Il mito della Serena Rock Band ha contraddistinto oltre tre decenni di musica Hard Rock italiana suonata con passione e professionalità. Ancora oggi è difficile da credere quanto Franco Maria Serena e il suo poliedrico progetto musicale siano stati sottovalutati. Di fatto siamo di fronte a un complesso che con umiltà e talento ha letteralmente inventato un genere musicale nel nostro paese, ma che non ha mai ottenuto la gloria che certamente gli spettava.

La storia della Serena Rock Band partì da Padova nei primi anni Ottanta e le carriere di alcuni suoi componenti erano già profondamente radicate nel panorama musicale italiano: il chitarrista Tony Facciolo era già attivo ne Il Paese Dei Balocchi, mentre Franco Maria Serena proveniva da esperienze musicali come i progressivi le Nuvole Di Paglia e I Ragazzi Dai Capelli Verdi, per non dimenticare i Ranger Sound con il loro Hard Rock seminale. La Serena Rock Band incominciò subito a macinare decine di concerti riuscendo rapidamente a registrare una demo con soltanto due canzoni bellissime: “She’s Got A Ticket” e “Rock Palace” nel 1982. Con l’arrivo del chitarrista Ruggero Robin e la dipartita di Tony Facciolo il quartetto era pronto alla pubblicazione del primo Lp ufficiale intitolato “Serena” sotto l’egida della milanese City Records nel 1984.

Per raggiungere il miglior risultato possibile i nostri si affidarono ai rinomati Diamine Studios di Mestre dove presero forma le registrazioni di “Serena”. L’intenzione del gruppo era quella di produrre un platter  che trasmettesse immediatamente la propensione live della Serena Rock Band. Non stupisce quindi di trovare la traccia “Joe Starley Story” incisa dal vivo con il chitarrista Tolo Marton posta in chiusura del disco. Lo stesso spirito anima altre composizioni di questo debutto come “Come On Luke” e “Little Night” che dal vivo erano sicuramente tra i cavalli di battaglia di Franco Maria Serena & Co. Sono forti le influenze progressive, derivanti dal decennio precedente, in composizioni del calibro di “Caffè Pedrocchi”,  “Far Away” e “Plum Cake” che vede la partecipazione di Carlo Santacatterina alle tastiere. Qualche concessione a un mood radiofonico e piacevolmente easy-listening non danneggia la resa di “Darling” e “Lollipop” le quali tentavano di rendere più appetibile questo vinile ai meno avvezzi al sound maturo di questi rocker. Il risultato finale è un Lp professionale e indirizzato verso varie correnti musicali non prettamente uniformate sotto un’etichetta precisa. Ho evitato di fare paragoni con altri complessi italiani o stranieri perché ritengo che sia impossibile confrontare la Serena Rock Band con qualsiasi altro nome di quegli anni lontani.

Le difficoltà per la Serena Rock Band si dimostrano davvero impervie tanto che per giungere al secondo disco “Like A Dream” bisognerà aspettare il 1994. La discografia del gruppo sarà frastagliata e purtroppo dispersa tra progetti e autoproduzioni spesso privi di promozione e distribuzione. Passeranno così inosservati il demo “Franco Maria Serena – Soli” del 1994 e il bellissimo cd “On The Move” del 1997. Soltanto nel 2009 l’italiana Heart Of Steel Records ristampò “Rolling On The Road” inizialmente registrato nel 1991. Così successe anche per lo sfortunato “Buchi Nell’Anima” del 1995, un piccolo classico che finalmente da qualche mese è stato ristampato sempre dalla Heart Of Steel Records e distribuito insieme alla demo su cassetta del 1994. Si vocifera pure di una ristampa su cd del debutto “Serena” ma le deludenti vendite di “Rolling On The Road” sembrano aver scoraggiato questa ottima iniziativa.

Mentre alcuni dei suoi musicisti hanno raggiunto una fama mondiale, come Alex De Rosso con i Dokken e Ruggero Robin con Andrea Bocelli, Franco Maria Serena ha dovuto accontentarsi di occupare un posto estremamente defilato nel panorama Hard Rock italiano del passato e del presente. Ancora oggi pochi conoscono la Serena Rock Band e il talento del suo cantante è apprezzato solo da pochi fedeli appassionati. Temo che le cose rimarranno sempre così. Se troverete questo vinile in qualche fiera o negozio specializzato sappiate di essere al cospetto della storia della musica che amate e non fatevelo sfuggire.

Alessandro Cardinale

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Tracklist:
1 – Caffè Pedrocchi
2 – Far Away
3 – Darling
4 – Come On Luke
5 – Plum Cake
6 – She’s Got a Ticket
7 – Little Night
8 – Lollipop
9 – Green Car
10 – Joe Starley Story (live)

Line-up:     
Franco Serena – voce
Ruggero Robin – chitarra
Daniele Piovesan – basso
Al Corvara – batteria

 

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