Recensione: Serve No One
I Centurion (da non confondere con i nostri Centvrion) sono un gruppo death metal ‘Made in Poland’, conosciuto soprattutto nell’ambito underground, che finora ha all’attivo un album e due demo “… And They Will Leave Only Remains”(2001) e “Sacrilege” (2007). “Serve No One” segue a distanza di dieci anni l’unico full-length “Conquer And Rule” (2002) e il titolo stesso è un avvertimento che ci mette in guardia dall’energia e la potenza che il combo di Varsavia è capace di sferrare.
Bastano pochi secondi di ascolto perché il poderoso e primitivo sound, già familiare in band come Vader e Stillborn – che è da sempre il marchio di fabbrica del cosiddetto ‘polish death metal’ – ci invada a colpi di Kalashnikov: i Centurion sono capaci di terrorizzarci fin dal primo ascolto!
Non è un caso che il brano di apertura, ripreso dal demo “Sacrilege”, sia il loro motto: «terrore totale, è questo il Regno in cui viviamo!» esclama un aggressivo Caesar. “Ego Ultimus” e “Sacrilege” sono dettate dai colpi inflitti dalla batteria di Domin, sempre ben amalgamata con le chitarre di Bigos e AD Gore.
L’incipit in 10/4 di “Gateways To Condamnation” ci introduce a quello che a parer mio è il brano migliore del disco insieme alla title-track.
Neanche il tempo di un attimo di quiete che i Centurion continuano a colpirci brutalmente.
Nei due minuti di “Cut The Throath”, iniziato da uno squarcio emblematico, i Nostri dimostrano di aver assimilato la lezione iniziata trent’anni prima dai Venom. Si prosegue senza tregua, dagli ottimi cambi di tempo e il mini-solo di basso di “Desecration Of The Holy Kingdom” al «my name is domination» finale di “Thy Portal” che, insieme a “Under The Black Banner”, allenta temporaneamente la morsa in cui siamo stretti.
Non illudiamoci: nella seguente “Ritual Massmurder” la batteria di Domin decide di darci il colpo di grazia con un’impressionante scarica di proiettili nella parte finale, al solito coadiuvata dalle chitarre affilatissime e da un basso che è una delle caratteristiche del coinvolgente sound risultante. Il CD si conclude con la title-track “No One To Serve”, un’altra chicca, con un finale che riporta alla mente le sonorità dei primi Sepultura.
Un plauso particolare va all’interessante Caesar, con il suo growl poderoso, ben assistito dagli urli delle backing vocals di AD Gore e Bigos.
L’unico neo di “Serve No One” è che alcuni suoi brani risultano, soprattutto nei primi versi, simili tra loro, anche se poi fortunatamente prendono direzioni inaspettate. I pochi soli presenti nel platter, inoltre, considerando le due chitarre nella line-up, avrebbero potuto aiutare a rendere più vario il discorso. Non so se “Serve No One” proietterà i Centurion verso mete più consone al loro potenziale ma è di certo un disco da ascoltare, consigliato non solo a chi adora il ‘Made in Poland’.
Vittorio “VS” Sabelli
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Tracce:
1. Total Terror 2:28
2. Ego Ultimus 2:33
3. Sacrilege 2:43
4. Gateways To Condemnation 3:30
5. Cut The Throat 2:03
6. Desecration Of The Holy Kingdom 2:44
7. Thy Portal 2:11
8. Under The Black Banner 2:54
9. Ritual Massmurder 2:49
10. No One To Serve 4:24
Durata 28 min.
Formazione:
Caesar – Voce
AD Gore – Chitarra
Bigos – Chitarra
Blacha – Basso
Domin – Batteria