Recensione: Servi dei sensi…
I Quarzo Nero nascono a Torino nel Giugno del 1999; la band, dopo numerosi cambi di formazione riescono finalmente ad avere una line-up stabile composta da Guido Pancani (chitarra e voce), Giulio Forsi (basso e voce), Davide Bo (batteria) e Max Carrino (voce). Il quartetto ci propone questo “Servi dei sensi”, cinque brani dalle chiare origini dark con notevoli influenze post-punk, rock e wave.
Partiamo subito bene con la titletrack “Servi dei sensi”, brano molto particolare in cui un ambiente malinconico squisitamente dark si affianca a sonorità di chitarra che sconfinano spesso nell’hard rock. Molto bella risulta essere la scelta della linea vocale che si adatta in maniera pressoché ineccepibile con il tappeto musicale creato dagli strumenti.
Decisamente molto più introspettiva e eterea è invece “L’ultimo desiderio”, canzone che ricorda da vicino gli italiani Cardia; momenti in cui tutto gira intorno alla voce di Max costruendo un castello di emozioni buie e inquiete vengono accostati a parti strumentali che aiutano a conferire ritmo ed energia al brano.
“L’inganno degli specchi” rivela invece la vena rock ed alternativa della band, grazie ad un pezzo che prende spunto da gruppi come Tool e primi Timoria con una buona aggiunta di personalità che fa si che non si abbia l’idea di “già sentito”. Il brano in esame è sicuramente il più energico e ritmato di tutto il cd, come chiara dimostrazione che i Quarzo Nero sono una band che riesce a passare attraverso svariati generi musicali senza il minimo imbarazzo.
Discorso leggermente diverso deve essere fatto per “Il silenzio delle ombre” in cui la linea vocale di Max particolarmente cadenzata conferisce maggior importanza al testo di gran effetto e studiato nei minimi particolari.
Questo “Servi dei sensi” è un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti; primo immediato elemento positivo è dato dal fatto che, anche dopo numerosi ascolti riesce a non stancare e ad essere sempre notevolmente piacevole. A dare una mano a questo aspetto è sicuramente il fatto che tutti i brani sono costruiti in maniera ineccepibile sia dal punto di vista stilistico che di esecuzione. Consiglio vivamente questo platter sia agli amanti del genere sia a coloro che hanno voglia di ascoltare qualcosa di diverso rispetto alla monotonia che ultimamente sta affliggendo il mercato musicale.
TRACKLIST:
1. Servi dei sensi
2. L’ultimo desiderio
3. L’inganno degli specchi
4. Il silenzio delle ombre
5. Epilogo