Recensione: Shadowlord
Il Sud Africa non è certo un paese celebre per l’heavy metal, eppure anche in quella terra lontana esistono gruppi capaci di difendere con orgoglio la causa del metal classico senza compromessi, seguendo gli stilemi degli anni ottanta e cercando di generare nel proprio paese una nuova scena metal.
Gli Shadowlord arrivano dalla città di Pretoria e sono autori di un corposo heavy metal di chiara derivazione europea, la band Sudafricana si ispira a band storiche come gli Accept o i SaxoN e il risultato è senza dubbio notevole. Gli Shadowlord non possono essere valutati secondo i parametri esigenti della nostra scena e il loro primo album omonimo risente di alcune imperfezioni tecniche dovute alla difficoltà di registrare un disco metal nel loro paese. Il suono di questi ragazzi è paragonabile a quello di molte band italiane degli anni ottanta le quali incontravano le loro medesime difficoltà logistiche. Tuttavia l’attitudine integerrima della band emerge nettamente in ogni frangente del loro album, i pezzi sono coriacei e orientati verso la dimensione live. Lo spirito che anima questi ragazzi è proprio l’essenza del metal, ogni loro canzone esplode letteralmente in refrain memorizzabili fin dal primo ascolto e l’impatto della band esclude qualsiasi tipo di contaminazione con generi esterni al metal. Le linee vocali sono affidate al bravo Gregen Pendragon, non si tratta di un cantante stellare ma senza dubbio la sua voce si dimostra estremamente efficace e convincente. Il song wiring della band non è così banale come proptrebbe sembrare superficialmente, gli Shadowlord sanno scrivere brani ambiziosi che non perdono mai il loro tiro e non risultano prolissi in nessun caso. Le combinazioni vencenti tra i chitarristi e le belle strutture ritmiche della band sostengono ogni brano dandogli la giusta cattiveria per soddisfare i metallari più accaniti. Non siamo di fronte a un disco rivoluzionario che cambierà le sorti del metal, la band non è interessata in nessun modo a cambiare gli stilemi radicati della tradizione metal ma piuttosto preferisce puntare su soluzioni tradizionali e concrete. Un disco come questo non sarà di grande interesse per molti di voi, ma è un segno, in una terra lontana come il Sud Africa il metal è riuscito a suscitare la nascita di una band come questa e credo che nessuno possa negare l’universalità della cultura e delle tradizioni del metal classico.
Si parte con l’esplosiva “Age of discovery” che mostra subito un’attitudine coriacea da parte di questi Sudafricani, il brano non è velocissimo ma si muove con mestiere tra tempi medi e strutture potentissime. Inutile notare la somiglianza stitlistica di “Dark messiah” rispetto al souno classico degli Iron Maiden di album come “Powerslave”, certo il paragone esalta gli Shadowlord che ancora non hanno raggiunto la perfezione di Steve Harris & Co. Quadrata e frontale “Mirror of fate” si rivela una delle migliori tracce del cd con il suo riffing potente e le sue linee vocali al vetriolo. Pezzi più elaborati come “Unholy” e “Triumph” generano nell’ascoltatore la stessa sensazione convincente delle precedenti ma mostrano una maggiore ambizione compositiva. La manowariana “Brothers of the storm” viene giocata su strutture epiche e crescenti che piaceranno agli amanti dell’epic metal diretto e senza fronzoli. La conclusiva “Fallen angel” è un pezzo veramente riuscito grazie ad un intelligente impiego delle chitarre duellanti e buone linee vocali poste a sostenere i ritornelli. Immancabile e sincera arriva la cover di “The trooper” che conclude il disco mostrando tutti i limiti della voce di Gregen Pendragon, lui ci ha messo il cuore, riuscendo a uscire a testa alta da questa difficile prova vocale.
In conclusione il mio malato bisogno di scovare band impossibili in giro per il mondo mi ha portato fino a questi Shadowlord, un gruppo che in Italia non credo conosca nessuno ma che merita il supporto del nostro sito. E poi voglio vedere chi vi trova una band in Sud Africa? 😉
1. Age Of Discovery 04:08
2. Dark Messiah 04:45
3. Steel Wings 04:36
4. Mirror Of Fate 05:49
5. Destiny 05:04
6. Unholy 07:12
7. Triumph 07:20
8. Hail & Thunder 06:10
9. Brothers Of The Storm 06:08
10. Heavy-Metal Madman 05:07
11. Arthur’s End 05:38
12. Fallen Angel 05:17
13. The Trooper (Iron Maiden)
SHADOWLORD
PO BOX 12802
HATFIELD
0028
PRETORIA
SOUTH AFRICA