Recensione: Shewolf

Di Manuel Gregorin - 24 Marzo 2022 - 18:08
Shewolf
Band: Shewolf
Etichetta:
Genere: Symphonic 
Anno: 2022
Nazione:
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74

Debutto discografico per i SheWolf, nuova uscita in casa Frontiers Music s.r.l.
Pubblicato lo scorso 18 marzo,  il progetto musicale ruota intorno alla figura della vocalist Angel Wolf, cantante greca gia attiva con Seduce The Heaven, Bare Infinity e Vivaldi Metal Project. Completano poi la formazione The Hunter alla chitarra, The Predator al basso e The Alpha alla batteria, tre musicisti mascherati di cui non si conoscono informazioni in merito, mossa voluta probabilmente per creare una sorta di misterioso alone attorno alla band in un mix di misticismo e sciamanesimo. Ed è proprio dalla tradizione sciamanica che i Shewolf pescano a piene mani, fatto intuibile già nelle note di accompagnamento di questo esordio discografico, dove si accenna ad un presunto allineamento stellare che avverrebbe ogni 116 anni, durante il quale lo sciamano risorge per chiamare i lupi a radunarsi nel luogo sacro.
A questo punto dopo venir illuminati dalla benedizione di una certa Selene (non chiedetemi chi sia che non ne ho idea) i lupi alzano il loro canto, battono il loro tamburo, suonano accordi nel nome della notte ed altre amenità varie….

Dopo questa suggestiva presentazione – che sinceramente non sappiamo quanto tragga spunto da antiche leggende esistenti e quanto dalla fantasia – possiamo passare alla parte musicale.
Prodotti da Michele Guaitoli (Visions of Atlantis, Temperance, ERA) e Marco Pastorino (Temperance, Virtual Symmetry, Even Flow) i SheWolf propongono un symphonic metal con incursioni nella musica folk e richiami al power di matrice europea.
Si parte con “The One You Feed“, con un introduzione di flauto che apre la strada ad un power dall’andatura moderata con dalle venature sinfoniche. Stesso discorso anche per la successiva “Welcome To The Pack” dove, come nel pezzo precedente, balza all’orecchio quanto le composizioni ruotino attorno alla voce armoniosa e pulita di Angel Wolf, a proprio agio in un contesto di metal melodico con qualche sfuriata power arricchita di partiture folk e sinfoniche.
In questo secondo brano poi si fa notare anche un interessante assolo di chitarra del “lupo mascherato” The Hunter.

Lone Wolf“, il primo singolo di questo lavoro, è un pezzo coinvolgente che racchiude in sé un po’ tutte le caratteristiche dei SheWolf, fatte di ritmiche power, passaggi symphonic metal, intermezzi folk ed un cantato catchy di facile presa sull’ascoltatore.
Il secondo singolo “Home” inizia lento per evolversi in una semi-ballad dalle sfumature folk con cantato evocativo, stesso discorso per “Nothing Is Forever“, altra ballad ritmata che inizia con la sola voce accompagnata da delle note di pianoforte fino all’assolo in cui irrompono anche gli altri strumenti.

Una intro sinfonica supportata da chitarre dal sapore power/thrash introduce “Moonbound“. Brano dall’andamento un po’ più aggressivo, mentre “Safe In The Dark” torna su terreni più melodici con echi agli Evanescence o degli ultimi Nightwish, con la voce di Angel Wolf ancora protagonista.

Pare evidente come le canzoni ruotino attorno alla figura ed alla voce della cantante ellenica, qua impegnata a svolgere un ruolo di primo piano, avvalendosi di interpretazioni accattivanti ed di facile impatto. Azzeccata poi la scelta nel evitare di cedere alla tentazione di avventurarsi in vocalizzi troppo elaborati che, se proposti in modo eccessivo, rischierebbero di far perdere feeling ed immediatezza, facendo magari affiorare qualche sbadiglio.
Altro pezzo interessante è “My Prayer“, che dopo le note di pianoforte di apertura si tuffa di un symphonic power con le melodie vocali dal sapore pop con Angel Wolf ancora protagonista. Prima dell’assolo poi, trovano spazio anche delle parti orchestrali sulla scia di quanto fatto dai Blind Guardian dei lavori più recenti.
The Thrill Of The Chase” invece, è una fast track che richiama alla mente gli Ensiferum, almeno per quanto riguarda la parte musicale: la voce si mantiene sempre sulle clean vocals senza improvvisare screaming alla Petri Lindroos. Chiude il platter “Falling Without You“, brano nel classico stile female metal band di scuola Evanescence, Frozen Crown o Temperance.

In conclusione, un lavoro onesto e discreto che anche se non aggiunge niente di particolare a quanto fin ora messo in mostra dalla scena internazionale in campo symphonic power, scorre via piacevole. Un’opera, come dicevamo, incentrata principalmente sulla voce della valida cantante Angel Wolf piuttosto che sui misteriosi musicisti che l’accompagnano, evidentemente chiamati a ricoprire il ruolo di semplici turnisti

Un debutto che non farà di certo urlare al miracolo o inaugurerà chissà quale ispirata vena artistica, ma che per lo meno offre tre quarti d’ora di buona musica da ascoltare. Nulla di cui lamentarsi…

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