Recensione: Shock
Andromeda è il monicker – invero non troppo originale – scelto da quattro rockers abruzzesi per la propria band, la quale ha già dato manifestazione di sé nel lontano 2006, quando venne alla luce il suo primo EP, Vola su Andromeda.
Il combo propone l’associazione, non inedita ma tutt’altro che inflazionata, di suoni heavy metal e testi cantati in italiano, ed il suo progetto artistica può finalmente trovare espressione per mezzo di un lavoro di ampio respiro, un full-length uscito quest’anno dal titolo “Shock”.
L’album principia indiscutibilmente col botto, grazie al tiro micidiale di Anime Dannate, un crogiuolo di basso groovy, chitarre che sventagliano riff staffilanti, e testi arrabbiati. Il CD prosegue, poi, senza tregua con la seguente Wonderland, cadenzata e più accattivante ma sempre attraversata dai baleni dei riff guizzanti delle asce.
Non inganni, poi, il delicato suono iniziale – che riappare qua tra echi di tempesta – della successiva Carillion, perché trattasi, anche in questo caso, di roccioso hard rock sebbene qui parzialmente ingentilito da un chorus melodico.
Senza Macchia è un rocker che – sarà il cantato nella lingua di Dante – riporta alla mente del recensore, pur tra accigliate digressioni heavy, anche echi delle wave italiane degli anni Ottanta e Novanta (Litfiba, Afterhours). In A Testa Bassa gli Andromeda tengono, invece, l’acceleratore nuovamente premuto su ritmi forsennati e graffiati da riff assassini, che pure saettano nell’altrettanto veloce “quasi title track” Rock Shock, introdotta da tamburi di guerra.
Sangue E Male, altresì, alterna i toni di una ballata suadente con elettriche tempeste metal, mentre 2012 intraprende una cavalcata sonora strumentale tirata da basso e batteria che non si nega qualche sprazzo rarefatto ed inquietante e divagazioni psichedeliche.
Ci pensa, infine, in conclusione, Vola Su Andromeda a riportare la band sul sentiero di un heavy classico e carico di melodia.
Shock mette in luce, in definitiva, una proposta musicale che, nell’ambito di un suono heavy che unisce classicità e modernità, viene resa accattivante ed efficace da testi in italiano oscuri e furenti e che affrontano temi di spesso dura attualità. Gli Andromeda potrebbero riscuotere, perciò, consensi anche al di fuori della cerchia dei fans del metallo pesante.
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