Recensione: Shotgun Carnage
Secondo demo per gli Endless Pain, band dedita ad un Thrash vecchio stile con parecchie influenze Death e Black.
Purtroppo fin dall’iniziale “Church in Flames” si capisce subito che questo lavoro ha già il destino segnato per via di suoni davvero pessimi, le chitarre hanno un suono che definire poco potente è poco, il basso non esiste mentre la batteria è l’unico strumento ad avere una parvenza di umanità.
Anche sotto il profilo del songwriting mi pare che il gruppo abbia ancora parecchio da imparare, capisco che il genere che gli Endless Pain propongono non richieda una grande originalità, ma i riff composti dal gruppo appaiono perlopiù banali e scontati, ogni tanto per fortuna la band lascia intravedere però delle buone potenzialità, come per esempio in “Senteced by Hate”, dove qualche buona idea salta fuori. Da segnalare la trovata di usare un rutto come intro per “Holy Beer” che risulta abbastanza divertente.
Altra nota dolente del disco è la voce di Max Juso, che il più delle volte appare sforzata e non riesce a donare quella potenza necessaria a canzoni come quelle proposte dal gruppo.
Questo “Shotgun Carnage” contiene anche 3 canzoni dal vivo, ma purtroppo la registrazione è ancora peggiore di quella in studio e non permette di capire quanto il gruppo possa rendere effettivamente dal vivo.
Mi spiace davvero dover essere così duro con una band che di sicuro si è impegnata parecchio per avere un demo tra le mani, ma purtroppo le lacune sono davvero tante e obbiettivamente vanno ad influire in maniera davvero grave sul prodotto finale.
Spero sinceramente che gli Endless Pain riescano a progredire fino a cancellare i problemi che oggi li affligono, per farlo avranno bisogno di tanto lavoro in sala prove, ma sono certo che la passione alla band non manca, quindi sono sicuro che già dal prossimo lavoro i miglioramenti si vedranno, per ora purtroppo le note dolenti sono davvero troppe.
