Recensione: Sick
Duff McKagan, proprio lui.
Uno dei protagonisti della fenomenale epopea dei Guns n’Roses, poi transitato in Neurotic Outsiders e Velvet Revolver, visto in compagnia di numerosi esponenti dell’universo rock a stelle e strisce e, da qualche anno, leader incontrastato dei Loaded, band in cui non dover condividere le luci della ribalta con nessuno, ed in cui poter dare libero sfogo alle proprie pulsioni musicali.
Un gruppo non molto noto a dire la verità e mai baciato da grandissima fama, seppure, dati alla mano, attivo ormai da qualche tempo (1999 la prima testimonianza discografica).
Pur non entrando nel merito di quanto espresso sinora in tanti anni d’onorata carriera dal biondo bass-player americano (qui in veste di singer e chitarrista), non risulta tuttavia troppo complicato comprendere le ragioni di questo mancato successo che, in virtù di quanto ascoltabile nel fresco full lenght “Sick”, non faremo fatica a preconizzare ancora come ben lontano dal concretizzarsi.
Sgomberiamo dunque il campo sin da subito, “segando” senza troppi riguardi le speranze di chi, deluso dal recente e controverso ritorno di Mr. Axl Rose, avesse covato particolari attese sul come back del suo meno illustre compare di scorribande.
“Sick” è un album banale, a tratti sconclusionato, piatto e senza grossi sussulti, dal songwriting privo di personalità ed infarcito di canzoni che, in una release di discreto livello, potrebbero al massimo comparire come meri riempitivi, posizionati qua e la tra i pezzi di maggior valore.
Non sono di certo sufficienti le voglie vagamente “rollingstoniane” di brani quali “No Shame” e “I See Through You”, né lo scontato garage rock di “Iou” e le arie funebri un po’ alla Nick Cave di “Mothers Day”, (tra i pochi momenti con qualche barlume di interesse) a risollevare le sorti di un disco che per la gran parte della sua durata si presenta privo di mordente, quasi amatoriale nella sua approssimazione ed adornato da un finto dinamismo che potrà convincere gli ascoltatori occasionali del rock d’avanspettacolo alla MTV, ma non certo chi, al di là dell’inventiva (peraltro del tutto assente), da un genere come questo pretende ben altro in termini di grinta, genuinità ed energia.
Inclassificabili poi, pastoni senza senso come le disordinate “Sick”, un pezzo dalla pallosità disarmante e “Blind Date Girl”, roba da gruppetto di liceali alla festa di fine anno, punti più infimi di una scaletta con ben poche note liete.
Gli auspici senz’altro poco positivi, già balenati con il singolo “Flatline” si sono dunque rivelati drammaticamente reali, consegnando al vorace mercato discografico un disco “indeciso”, privo di brillantezza e senza particolari spunti che sarà ben presto abbandonato a se stesso, proprio come il suo predecessore datato 2001.
Non si ravvisano dunque, particolari motivazioni per cui gli appassionati di hard rock debbano procurarsi una copia di “Sick”, nuova fatica dei Duff McKagan’s Loaded, un album che si presta quale precisa e calzante esemplificazione del proverbiale detto “il nome da solo non basta”.
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Tracklist:
01. Sick
02. Sleaze Factory
03. Flatline
04. Iou
05. The Slide
06. Translucent
07. Mothers Day
08. I See Through You
09. Forgive Me
10. No Shame
11. Blind Date Girl
12. Wasted Heart
13. No More
Line Up:
Duff McKagan – Voce / Chitarra
Mike Squires – Chitarra
Jeff Rouse – Basso
Geoff Reading – Batteria