Recensione: Sign Of Angels
La sventolona bionda, dalle fattezze inequivocabilmente nordiche, che si affaccia dalla cover di “Sign of Angels”, release attribuita al monicker Issa ed in uscita per Frontiers Records in questi giorni, è, almeno per noi maschietti, un elemento che indiscutibilmente predispone favorevolmente all’ascolto del full-length.
Proprio per questo, però, il recensore deve in questo caso richiamare se stesso alla più assoluta imparzialità, facendo sì che gli ormoni non ottenebrino lo spirito critico al servizio dei visitatori di Truemetal.
Ai quali, tanto per cominciare, riferiamo che la fanciulla soprannominata Issa è una vocalist norvegese ventiseienne, che dall’età di 17 anni cerca di farsi notare tra demotapes e concorsi nel suo paese di nascita, e che finalmente ad un certo punto ha incontrato sulla sua strada il produttore Ronny Milianowicz (Saint Deamon) insieme ad un pool musicisti con i controfiocchi – Peter Huss alle asce, Uli Kusch (ex Masterplan, Helloween) dietro i tamburi, Tim Larsson ad accarezzare i tasti d’avorio, e Nobby Norberg alle quattro corde del basso – con i quali ha messo su in Scandinavia questo progetto ad altissimo impatto melodico.
Proprio la materia prima melodica è plasmata in maniera efficace dalla voce, indiscutibilmente dotata, di Issa, che si inerpica con disinvoltura sulle vette sonore di un suono di chiara matrice swedish (un riferimento potrebbero essere, giusto per orientarsi, certi Treat), il quale però appare fin troppo uniforme ed appiattito sul versante maggiormente “easy” dell’AOR.
Si sente la mancanza, insomma, di quel minimo tasso di cattiveria idoneo a segnare il limite di demarcazione tra la musica melodica di facile consumo e destinata ad adolescenti dai gusti poco sofisticati, ed un suono allocato sul versante rock – quello più “nostro” – della musica.
Nel dettaglio, appaiono – oltre che indiscutibilmente accattivanti – maggiormente validi l’opener “Angels Crying”, un pop-metal dalle fondamenta ben piantate in un ritmo solido, nella chitarra mai troppo invadente e efficacemente divisa tra riff ed assoli e nel chorus di matrice AOR, il singolo “I’m Alive”, con echi di Evanescence e Nightwish “mark II”, ma in chiave più solare, e la ballata “Unbelievable”, prevedibile quanto si vuole ma per niente melensa.
Convincenti si mostrano ancora “River Of Love”, ancora tra pop-metal e AOR, arricchita da un cantato solenne ed evocativo, ma anche l’atmosferico rocker “How Will I Know”, nonché l’avvincente ed accattivante melodic rock/AOR di “As I Live and Breathe”, tra gli highlights dell’album.
Altrove, sia che ci si immerga in atmosfere un tantino oscure (quasi a strizzare l’occhio appena un poco alla pletora di gothic bands female-fronted), sia che si prediligano percorsi hard ovvero soffici mollezze AOR, si registra un certo calo di incisività e si vorrebbe una dose maggiore di quella personalità che sicuramente verrà fuori nelle opere future.
“Sign of Angels” si presenta insomma come un esordio piacevole e certamente promettente, facendo uscire allo scoperto un personaggio esteticamente affascinante ed un’artista talentuosa che potrebbe in futuro ritagliarsi nel panorama musicale contemporaneo, uno spazio di soddisfacente successo, anche a livello mainstream.
A condizione però, a nostro parere, di provare a rischiare – tra pop-rock di facile consumo e suoni di matrice hard – una più precisa scelta di campo.
Discutine sul forum nella sezione Hard Rock / AOR!
Line Up:
ISSA (Isabell Oversveen): Voce
Peter Huss: Chitarre
Tim Larsson: Tastiere
Nobby Noberg: Basso
Uli Kusch: Batteria
Tracklist:
01 ‘Angels Crying’
02 ‘I’m Alive’
03 ‘Give Me A Sign
04 ‘River Of Love’
05 ‘What Can I Do’
06 ‘Closer
07 ‘Unbelievable’
08 ‘How Will I Know’
09 ‘As I Live and Breathe’
10 ‘Flying High’
11 ‘It’s Not Me’
12 ‘Fallen Angel’
13 ‘I’m Alive’ (bonus video clip)
