Recensione: Silk and Steel

Di Enzo - 19 Ottobre 2005 - 0:00
Silk and Steel
Band: Giuffria
Etichetta:
Genere:
Anno: 1986
Nazione:
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90

I Giuffria, band del tastierista Gregg Giuffria (ex Angel) diedero alla luce, nel lontano 1986, quello che sarebbe diventato poi un vero e proprio classico del pomp Hard Rock/AOR, un vero manifesto perfetto e meticoloso della musica “Silk and Steel” di cui i nostri ne furono indiscussi ed importantissimi fautori. Vide certo bene il buon Gregg quando decise di affidare le linee vocali dei suoi brani, già ai tempi del debut album, alla travolgente voce di David Glen Eisley. Nessun cantante, infatti avrebbe potuto interpretare questi componimenti con fare più presuntuoso e prepotente. Intanto alla chitarra subentrava l’ottimo Lenny Cordola che prendeva il posto di Craig Goldy. Ma veniamo al succo musicale del disco.
L’arrogante introduzione vocale di Eisley che si staglia sulle epiche tastiere di Gregg è il preludio al capolavoro iniziale No Escape, incredibile brano di pomp Hard Rock muscolare che scorre via con la sua splendida carica emotiva attraverso grandissimi refrain e sapienti costruzioni melodiche. La magniloquente introduzione di Love You Forever spalanca le porte (musicali) a questa splendida ed anthemica ballad dal flavour AOR, mentre il tocco passionale di I Must Be Dreaming segna un’indiscussa tappa d’obbligo per tutti gli amanti dell’ Hard Rock/AOR più fiero e preciso. L’appassionato e travolgente incedere della hit Girl ed il ritmo fiammeggiante dell’arena rock di Change of Heart sono preludio alla carica hard’n heavy del capolavoro Radio, eroico componimento portato in trionfo dai granitici riff di Cordola cui si accompagnano le leggendarie tastiere di Giuffria intente a sconfinare in un refrain di grandissima classe. Sono ancora le magiche tastiere del funambolico mastermind che ci introducono trionfalmente alla splendida e romantica Heartache (splendidi i suoi chorus) dove il combo americano ripercorre territori AOR tanto romantici quanto pomposi. La band di Gregg e compagni intraprende nuovamente sentieri più consoni ad un cromato US hard’n heavy di gran classe nella seguente Lethal Lover, splendido componimento dal sapore epico e tagliente cui le impressionanti vocals di Esley ne ricamano i fantastici e gloriosi contorni. La carica hard è ancora presente nella successiva fast song Tell It Like It Is, costruita sul grande lirismo chitarristico di Cordola affiancato dai millimetrici inserimenti tastieristici di Giuffria. C’è ancora spazio per il classico Hard Rock fiero e possente di Dirty Secrets, song sapientemente scolpita da un riffing sagace e granitico che va così anche a chiudere definitivamente questo incredibile manifesto di pomp Hard Rock.

Dopo questa assoluta perla musicale i Giuffria si sciolgono e Gregg andrà a formare gli “House of Lords” (ma questa è un’altra storia). Ci resta tra le mani, con “Silk and Steel”, un manifesto musicale epocale, perfetto affresco di queste splendide sonorità. Ma ci resta anche uno dei più avvincenti e validi testamenti musicali di David Glenn Eisley, che, con la sua dittatoriale voce, ha contribuito non poco alle sorti dell’act Giuffria.
Vincenzo Ferrara.

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