Recensione: Simula et Dissimula

Di Alessandro Calvi - 9 Febbraio 2006 - 0:00
Simula et Dissimula
Band: Fearbringer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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75

A brevissima distanza dall’esordio discografico con “Le Notti del Peccato”, il Fearbringer torna a farsi sentire con un nuovo lavoro, edito stavolta dalla Bleeding Eyes Records.
La ricetta è sempre la stessa: black metal puro e senza compromessi nella migliore tradizione dei padri di questa musica. Come sempre nelle opere del Fearbringer anche la storia ha però un ruolo più che determinante, stavolta ci troviamo quindi a seguire le vicende fiorentine del 1478 e della cospirazione ai danni di Lorenzo DeMedici. Vicende che seguiamo nel loro susseguirsi brano dopo brano e che vogliono essere intese dall’autore come mezzo per parlare dell’onore, della saggezza e della coerenza, tutte qualità che vanno a comporre i grandi uomini di ieri come quelli di oggi.

Tocca a “Staring at the Towers Fall” aprire questo disco con una evocativa introduzione. Il Fearbringer ci ha spesso dimostrato di essere maestro nel creare brani epici, a mio avviso dal chiaro sapore bathoriano. Sul finale della prima traccia si innesta “Double Array Creation” con un robusto riff e la solita batteria martellante. Lungo il proseguo del brano troviamo spesso anche passaggi in voce pulita, che però in questo caso ho trovato leggermente meno incisivi del solito, molto più azzeccati invece i rimandi epici a base di strumenti medievali.
“Conspiracy” lascia invece inizialmente da parte i passaggi più melodici per concentrarsi maggiormente sugli strumenti tradizionali del black come chitarre, basso e batteria, per confezionare un attacco frontale di pura violenza. In seguito però vediamo ricomparire in special modo la voce pulita per confezionare una sorta di ideale proseguo melodico per tutto l’album.
Più epico e lento è l’inizio della successiva “Towards the Altar” con questi colpi di sottofondo che scandiscono il tempo del brano. La velocità tende poi ad accelerare lasciando spazio agli strumenti in una sorta di assolo per poi praticamente fermarsi, come a finire a canzone e iniziarne un’altra, in cui ancora una volta compare la voce pulita.
Rumori di battaglia, grida e schianti introducono “The Revolt”, canzone molto violenta e poco dedita alla melodia, ma con una caratteristica ben precisa, non molti credo siano infatti quelli che han avuto modo di sentire dei tamburelli in un brano di genuino black metal.
Estremamente epica è invece “The Circle of Traitors”, canzone che in pratica conclude il concept sul tradimento di Lorenzo DeMedici e descrive il vilipendio di cui fu oggetto il suo corpo prima dell’ultimo affronto, cioè la sepoltura fuori dalle mura in terra sconsacrata.
È a “Immortality Through Black Metal” che il Fearbringer affida le sue ultime considerazioni sulla vicenda appena narrata prima della melodica e tristissima outro strumentale, affidata quasi interamente a una chitarra acustica, intitolata “Night Over Florence”.

Sul finale del disco trovano poi posto anche ben tre bonus track. Si tratta della versione “live” di tre dei migliori brani che comparivano sull’esordio discografico “Le Notti del Peccato”. Sicuramente un gradito omaggio per i fan più incalliti del musicista parmense, ma anche un modo per mostrare come anche dal vivo il Fearbringer difficilmente sbagli un colpo, al contrario risultando più incisivo e coinvolgente che su disco.

Per concludere, una nuova uscita a così breve distanza dalla precedente per molti musicisti si sarebbe risolta con una quasi totale bocciatura. Non molti sono infatti di comporre con la facilità di questo giovane parmense, ne hanno la sua vena creativa. È quindi proprio il caso di dire che il Fearbringer è marchio di qualità che non tradisce le aspettative.

Tracklist:
01 Staring at the Towers Fall
02 Double Array Creation
03 Conspiracy
04 Towards the Altar
05 The Revolt
06 The Circle of Traitors
07 Immortality Through Black Metal
08 Night Over Florence

09 Le Notti del Peccato – live – (bonus track)
10 The Mad Nun – live – (bonus track)
11 Perverted Holy Hands – live – (bonus track)

Alex “Engash-Krul” Calvi

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