Recensione: Sins of the Past
I redivivi Helstar, capitanati dal cantante James Rivera –già al servizio di Distant Thunder, Destiny’s End, Killing Machine, Seven Witches, Vicious Rumors- , per reclamare al mondo un posto nell’olimpo dell’heavy metal made in USA, hanno confezionato questo Sins of the Past, ovvero il meglio degli Helstar (o quasi) risuonato per l’occasione con l’aggiunta di due tracce nuove.
Il singer, incredibilmente, è riuscito a chiamare a sé quasi tutta la line-up di Remnants of War del 1986: Larry Baragan(chitarra), Robert Trevino (chitarra), Jerry Abarca(basso) e il risultato è veramente esaltante. All’appello manca solo il batterista Rene Luna che, nell’occasione, è stato rimpiazzato da Russel DeLeon.
Da malato e nostalgico del buon vecchio vinile a trentatre giri devo comunque candidamente ammettere che Sins of the Past suona veramente potente e che certi pezzi immortali abbisognavano di una rinfrescata. Oggettivamente, lasciando per una volta da parte la prosopopea dell’HM anni Ottanta infarcita di un sound caldo e intramezzato dal crepitio della puntina attraverso i solchi neri del disco che gira sul piatto, anche gli Helstar, oltre ai Saxon con Heavy Metal Thunder, la Strana Officina con The Faith e gli Exciter di New Testament hanno colpito nel segno con un’operazione del genere.
Finalmente anche il pubblico più giovane si può godere certe finissime sonorità senza doversi svenare su E-Bay per accaparrarsi un vinile d’antan. Gli Helstar sono passati alla storia grazie ai loro cambi di tempo tessuti all’interno di una colata di metallo made in Usa purissimo, spesso sfociato in territori thrash’n’speed. La voce di James Rivera, un mix fra Rob Halford dei Priest e David Wayne dei Metal Church, è ancora all’altezza dei passaggi più complicati e gli altri pard sembrano godere di una seconda giovinezza.
Straclassici come Burning Star, Baptized in Blood, The King is Dead, Evil Reign e Dracula’s Castle spaccano come e più di allora suonando tremendamente attuali. Le due new entry, rispettivamente Tormentor e Caress of the Dead aggiungono veramente poco al tiro di Sins of the Past: la prima è violenta e in linea con gli Helstar più aggressivi mentre la seconda mostra il lato più dark dei Nostri. Entrambe sono composizioni oneste che non fanno gridare al miracolo ma testimoniano l’entusiasmo ritrovato da parte di James Rivera e soci che, dal lontano 1995 (Multiples of Black) non pubblicano più niente di inedito.
Sins of the Past è molto di più di un best of: al proprio interno non conosce particolari cali di tensione e finalmente rende giustizia a una band come gli Helstar che in carriera ha sicuramente raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato. Non resta che aspettare il nuovo preannunciato disco per il 2008 e l’esibizione al Play it Loud Festival di Orzinuovi(Bs) del 23 febbraio prossimo… grandi!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Line-up
James Rivera – vocals
Larry Barragan – guitars
Robert Trevino – guitars
Jerry Abarca – bass
Russel DeLeon – drums
Tracklist
01 – Burning Star
02 – Suicidal Nightmare
03 – The King Is Dead
04 – Evil Reign
05 – Baptized In Blood
06 – Witch’s Eye
07 – Tyrannicide
08 – Harker’s Tale
09 – Angel Of Death
10 – Dracula’s Castle
11 – Face The Wicked One
12 – Tormentor
13 – Caress Of The Dead