Recensione: Skull Daze
Album d’esordio per gli italianissimi Skull Daze, band romana scoperta e curata dall’attenta Street Symphonies Records, piccola label tricolore dal roster non sconfinato ma di ottima qualità.
Immagini di copertina e look appariscente si prospettano quali elementi rivelatori sin di primo acchito. Come da aspettative, il quintetto capitolino si lancia in quello che è il genere assolutamente prediletto in casa Street Symphonies: hard rock sanguigno e vivace, condito da abbondanti sfumature glam, in un divertito omaggio ai tanti e leggendari precursori d’oltreoceano attivi nei gloriosi e celebrati anni ottanta, ed interessante trait d’union con il corposo movimento partito in epoche più recenti dalle terre scandinave – evidente fonte d’ispirazione – di cui gli Skull Daze appaiono membri senz’altro credibili.
La formula, pur se ormai un po’ inflazionata, mostra di poter funzionare con discreti risultati anche a queste latitudini. Canzoni semplici e scorrevoli, tecnica buona ma non iperbolica e suoni ben curati in studio, cui si aggiunge un songwriting che non propone davvero alcunché di nuovo, ma riesce ad allineare una serie di brani fondati sull’impatto e la facilità d’ascolto, capaci di rendersi familiari nell’arco di breve e di assicurare le fondamentali caratteristiche d’energia e divertimento.
Il nucleo di composizioni si presenta in una forma omogenea e qualitativamente uniforme. Tracce per lo più scorrevoli, tenacemente ancorate ad una struttura che fa dei tempi medi un dogma assoluto e rilegge in modo esplicito le soluzioni dettate da WASP e Motley qualche decennio fa, attualizzandole in stile nordeuropeo per piazzarsi in scia a rinomati act quali Crashdiet, Hardcore Superstar ed in minima parte, Crazy Lixx.
Il meglio arriva dalla ruggente coppia di chitarristi composta da Acey Starlight e Danny Slade (piccolo inciso e domanda provocatoria: era davvero necessario copiare anche lo scontato stratagemma degli pseudonimi “glammosi”, invece di sfruttare con orgoglio il proprio italico cognome?), impegnata in una serie di riff lineari ma di estrema efficacia, ed in alcuni assolo ove non è il puro esercizio tecnico a spiccare, quanto piuttosto la ricerca di un feeling aggressivo ed impetuoso.
Molto adatta risulta inoltre la voce del singer Johnny Rainbow, affine alle corde vocali di Olliver Twisted (ex Crashdiet ed attualmente nei Reckless Love), mentre appare poco sfruttata la rhythm session formata da The President alle pelli e Joey London al basso (curiosa la ricercata omonimia con il bassista proprio dei Crashidiet), come riportato poc’anzi, attivi – salvo rari casi – esclusivamente su cadenze medie e tempi non certo improntati ad un grande dinamismo. Nulla insomma, su cui poter esprimere giudizi di particolare sostanza.
Complessivamente, il primo passo discografico degli Skull Daze suscita buone impressioni e fotografa un gruppo in crescita, che già dai primi approcci mostra caratteristiche di valore e basi piuttosto solide.
Brani molto piacevoli come “Nothin’”, “Heartbreak City”, “Dirty Girl” e “Nowhere To Run” identificano qualità interessanti e lasciano intravedere un significativo gusto per le melodie ed i cori, elementi che potranno senza dubbio risultare determinanti per il futuro.
Affrancarsi dai modelli, acquisire maggiore personalità e, ove possibile, guadagnare leggermente in “spinta” dinamica, potrebbero tuttavia essere alcune delle migliorie da apporre ad un impianto stilistico che già così non dispiace per nulla, ma che può apparire spesso troppo poco originale e privo d’identità propria, non differente da un numero elevatissimo di altre realtà attive nel settore, encomiabili, ma non superiori al punto da elevarsi oltre un buonissimo e gradevole valore medio.
Un esordio di cui andare fieri insomma, ed un gruppo che potrà piacere a molti fruitori del genere, seppure ancora bisognoso di ulteriori conferme ed aggiustamenti per sbocciare completamente e poter delineare il proprio autentico potenziale.
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Tracklist:
01. Intro
02. Back To Hell
03. Nothin’
04. Heartbreak City
05. Believe
06. Turn It Down
07. Beware
08. Heartless Love
09. Dirty Girl
10. Nowhere To Run
11. Sex Drugs And Rock n’ Roll
Line Up:
Johnny Rainbow – Voce
Joey London – Basso
Acey Starlight – Chitarra
Danny Slade – Chitarra
The President – Batteria