Recensione: Skydriver
Nati nel 2007 a Trieste, i Sinister Shadow si propongono nell’anno di grazia 2010 attraverso il loro primo Ep dal titolo Skydriver. Il genere da loro suonato, etichettato Heavy per pura comodità, nasconde in realtà diverse sfaccettature che vanno dall’hard rock fino al power passando per il folk, quindi un insieme di sottogeneri che, se dosati con sapienza e versatilità, può portare al concretizzarsi di una proposta veramente interessante.
Andiamo con ordine: passata l’intro di turno ci si trova davanti al primo brano vero e proprio, cioè Lost In Darkness, classico midtempo di stampo power/heavy metal che si staglia su livelli medi per fantasia ed esecuzione. Il registro cambia con la successiva Bad Maiden, canzone caratterizzata da un incedere dinamico ed epico caratterizzato da un buon tiro generale, mentre la titletrack si rivela a conti fatti una cavalcata senza infamia e senza lode. Posta quasi in chiusura arriva la ballad del disco, quella Anything For You caratterizzata da armonie invero non troppo azzeccate che lasciano presto il posto a Celtic Wine, brano che conclude il breve Ep con un power/folk da osteria debitore ai Korpiklaani più ubriachi e marci.
In fin dei conti la proposta si fa tutto sommato apprezzare, ma ciò che abbassa notevolmente le quotazioni di Skydriver è il fatto che la batteria risulta soffocata dal muro sonoro eretto dalle chitarre, le quali si stagliano protagoniste durante tutti i brani, rendendo inefficace il lavoro intessuto dalla sezione ritmica. Oltre a questo la voce di Alex Bellezza, pur essendo intonata, appare parzialmente fuori contesto rispetto alla musica proposta, essendo caratterizzata da una timbrica non troppo profonda e stagliandosi su tonalità sulle quali non riesce ad esprimersi al meglio.
I Sinister Shadow, sostanzialmente, non riescono a focalizzarsi sull’approccio da usare ed escono spesso dai binari per andare a sperimentare approcci differenti con risultati alterni. Riuscissero a trovare una strada maestra da percorrere, magari quella legata all’impatto più tipicamente heavy metal della loro musica, sarebbero in grado di dare alle stampe lavori di qualità più che discreta, ma purtroppo il loro esordio si staglia su livelli caratterizzati ancora da un’immaturità di fondo. Per carità, essendo esordienti tutto ciò è più che normale, ma per il futuro c’è da sperare che il quintetto triestino riesca a correggere il tiro. Staremo a vedere.
Andrea Rodella
Discutine sul topic relativo all’Heavy Metal
Tracklist:
1 – Crossing
2 – Lost In The Darkness
3 – Bad Maiden
4 – Skydriver
5 – Anything For You
6 – Celtic Wine
Lineup:
Daniele Girardelli – Keyboards
Niccolò Di Meglio – Bass
Roberto Fakhouri – Guitar
Mattia Agostinis – Drums
Alex Bellezza – Vocals, Guitar