Recensione: Slave Of Society

Di Daniele D'Adamo - 12 Maggio 2010 - 0:00
Slave Of Society
Band: H-George
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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55

Con “Slave Of Society” i nostrani H-George firmano il loro primo album di lunga durata. Il genere, come da loro stessi definito, si chiama «alcoholic thrash metal»; allorché il gruppo è incentrato sull’omonimo chitarrista, autore dei brani che compongono il full length con l’avvallo della nobile opera di rifinitura di Jeff Waters (missaggio e masterizzazione presso il Watersound Studio), icona del thrash canadese con i suoi Annihilator. Annihilator cui contribuisce attualmente, in sede live, il batterista Carlos.

Tale collaborazione con il chitarrista di Ottawa non è solo sulla carta, ma si trasferisce – e questo è del tutto normale – nel sound che targa il combo piemontese. Il thrash proposto, difatti, è marcatamente tecnico. L’insieme musicale è con ciò pulito,  ogni strumento ha la propria voce allineata a quella degli altri e la sensazione che si percepisce è di ordine e linearità. Questa peculiarità porta a un groove forse un po’ freddo, che pertanto demanda il gradimento complessivo di “Slave Of Society” al gusto personale. Inutile aspettarsi segmenti ove si viaggi ad alta velocità, oppure momenti di intensa aggressività o peggio tratti grezzi e caotici: il cosiddetto «thrash ignorante» è in antitesi al «thrash istruito» sciorinato dagli H-George! I quali, in ogni caso, non ne dimenticano certamente il connotato primigenio, risalente a inizio anni ’80. Le linee vocali di Max (un caso?), rimandano spesso e volentieri a Chuck Billy; il riffing di H-George, lindo e preciso, è  di scuola «watersiana»; Davide Carnisio e Carlos rendono il loro compito con precisione svizzera. Il tutto, in ogni caso, trasportato impeccabilmente al 2010.

Per quanto riguarda le tematiche, “Slave Of Society” è un concept album che ha un comune denominatore nell’osservazione e quindi critica dei principali aspetti della società moderna, con specifico riferimento allo stato di sofferenza dei più deboli rispetto ai più forti.

Il CD è composto da ben tredici canzoni per una durata totale di quasi cinquanta minuti: non poco, per essere un’autoproduzione che non può avere a disposizione un congruo budget. Questa fecondità, inoltre, mostra che il gruppo ha parecchie idee in testa, che sa trasferire con efficacia sul rigo musicale. Come dichiarato dal gruppo stesso, il songwriting non tiene conto di nessuna moda, di nessun compromesso. Si tratta quindi di canzoni scritte con la mente concentrata a non divagare dai precisi sentieri definiti dagli stilemi del genere. “Run Or You’re Dead”, “Death Penalty”, “Neurotic” sono soltanto esempi di un’omogeneità stilistica che rende superflua la puntuale descrizione delle tracce.           

La feroce determinazione nel non spostare di un millimetro l’attitudine thrash, la preparazione tecnica dei musicisti, l’equilibrio del sound, il costante taglio compositivo dei brani implica un giudizio perlomeno sufficiente di “Slave Of Society”. La cercata intransigenza nel rispetto assoluto dell’ortodossia stilistica se da un lato può appagare i thrasher più incalliti, dall’altro rende il lavoro degli H-George privo di qualsiasi elemento d’innovazione o, perlomeno, di originalità. Stancando facilmente chi, invece, s’aspetta qualcosa di nuovo da un full length e riducendo, pertanto, il valore intrinseco del medesimo.

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Track-list:
1. Run Or You’re Dead 3:32
2. XTC 4:07
3. Terrorism 3:43
4. Dirty Money 3:36
5. Euthanasia 3:05
6. (In)Sanity Homicide 3:57
7. Death Penalty 3:37
8. Earthquake 3:53
9. Globalization 3:57
10. Neurotic 3:49
11. Slave Of Society 3:27
12. Kill Your Son 3:29
13. Hate 3:20

Line-up:
Max – Voice
H-George – Guitars & Vocals
Davide Carnisio – 5 String & Vocals
Carlos – Drums

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