Recensione: Sleepy Buildings – A Semi Acoustic Evening
Ogni nuova uscita dei Gathering provoca le reazioni più disparate: dalla delusione di quelli che attendono l’uscita di un nuovo Mandylion (ancora?!!); alla rassegnazione di chi gli crede ormai persi nei meandri del commerciale spacciandoli per venduti, causa assenza di un qualsiasi cliché Rock/Metal. All’eccitazione di chi ha capito che ormai il gruppo vaga su un territorio senza limiti e confini, capace di creare ciò che aldilà di tutto ritengo sia più importante, cioè della “Buona Musica”. La stessa “Buona Musica” su cui ci imbatteremo nell’ultimo “Sleepy Buildings – A Semi Acoustic Evening”, che già dal titolo ci svela la natura del suo contenuto.
Questa sorta di raccolta, segna finalmente la conclusione definitiva del contratto che gli legava da quasi dieci anni con la Century Media. Ma come loro abitudine, non ci propongono la solita banale raccolta dei brani migliori, ma un più interessante live semi-acustico registrato durante le due date tenute il 21/22 agosto 2003 al Lux Theatre di Nijmegen (Olanda).
La scelta dei brani, che non deve essere stata semplice, è caduta su quelli che si adattavano alla nuova veste semi-acustica, minimale ed estremamente atmosferica. Si capisce quindi il perché la parte da leone la giochi il sottovalutato “How To Measure A Planet?”, da cui vengono estratti ben cinque brani (in evidenza soprattutto “Travel”), album che già alla base possedeva un alto contenuto acustico/liquido.
Nessun album è stato risparmiato (o quasi, mi sfogherò nel finale), a partire da “Mandylion”, con la bellissima “In Motion Part II” ed “Eleanor”, l’unica che non mi convince totalmente, perdendo parte della dinamicità caratteristica dell’originale. Penalizzato invece “Nighttime Birds”, di cui troviamo la sola “Shrink”. A loro detta i brani provati, non si prestavano alla nuova veste oppure risultavano essere troppo simili al precedente live “Superheat”. Sono comunque convinto che “Kevin’s Telescope” avrebbe fatto un bel figurone.
Da “If_Then_Else” ritroviamo “Amity” e “Saturnine” (amatissima dal pubblico italiano). Però credo che le sorprese più grandi arrivino direttamente dal passato remoto dei Gathering. Infatti vengono rielaborati tre brani, resi praticamente nuovi negli arrangiamenti e grazie alle magnifiche linee vocali di Anneke, due dall’esordio “Always” ed uno dal bistrattato “Almost A Dance”. In più i Gathering ci regalano un inedito, che poi tanto inedito non è visto che girava in rete da alcuni anni, appunto “Sleepy Buildings”, pura poesia musicata per solo piano e voce.
L’unica cosa che non riesco a mandare giù, è il fatto che dall’ultimo splendido “Souvenirs” non ci sia nessun brano. Ci sarebbero state numerose canzoni perfette per questa nuova veste, ma a quanto pare una clausola contrattuale prevedeva che su “Sleepy Buildings – A Semi Acoustic Evening” ci fossero solo brani dell’era Century Media. Etichetta rompicoglioni sino alla fine!!
In tutto l’artwork del libretto ritorna spesso il tema del cerchio/circolarità, come a voler dire che “SB” segna la chiusura di un capitolo e ne apre un altro (Psychonaut Records), sperando sia altrettanto fortunato e di spessore.
Emotivo/Essenziale / E……..compratelo!!!!!
Masu “Carma1977” Carlo
Tracklist:
1. Locked Away
2. Saturnine
3. Amity
4. The Mirror Waters
5. Red Is A Slow Colour
6. Sleepy Buildings
7. Travel
8. Shrink
9. In Motion Part II
10. Stonegarden
11. My Electricity
12. Eleanor
13. Marooned
14. Like Fountains