Recensione: Slice Of Live – 20th anniversary acoustic evening
Nel 1993 un gruppo di giovanissimi ragazzi di Mezzano, in provincia di Ravenna, muoveva i primi passi nel mondo della musica, sotto il nome di Empty Tremor; nonostante la loro età i cinque riuscirono in breve tempo ad attirare l’attenzione di un polistrumentista già esperto come Daniele Liverani, colpito a tal punto da decidere di unirsi in qualità di tastierista e dare un contributo fondamentale per la stesura di alcuni pezzi inediti. Il risultato di questa collaborazione ha visto la luce nel 1997, si tratta del full-lenght Apocolokyntosys, e ha permesso agli Empty Tremor di essere tra le prime band a emergere nel panorama progressive metal italiano.
Da allora è passato diverso tempo e oggi il gruppo pubblica la testimonianza di una deliziosa serata organizzata per festeggiare i vent’anni di attività, registrata il 2 agosto del 2013 all’Arena di Mezzano.
Slice of Live è un album particolare, non solo per il traguardo che rappresenta, ma anche perché si tratta di un concerto suonato interamente in acustico ed è, oltretutto, il primo live ufficiale della band. L’atmosfera intima che questo tipo di concerti riesce a creare è sempre splendida: il carattere della chitarra acustica, la dolcezza del piano, il tocco delle spazzole, tutto contribuisce a mettere in risalto ogni soluzione armonica o melodica, soprattutto in un genere come il progressive metal, in cui a volte certe idee possono risultare soffocate dalle distorsioni o dalla doppia cassa. Inoltre proporre i pezzi con un arrangiamento diverso potrebbe servire a far avvicinare anche quella parte di pubblico che non ama i dischi live.
La setlist tocca l’intera discografia della band, rigorosamente in ordine cronologico, dando quasi uguale spazio a tutti e quattro gli album: ad aprire non può che essere quindi “The Eyes of Universe”, l’opener del già citato esordio del ’97. Quando si suona in acustico, però, arriva sempre la voglia di inserire una ballata dietro l’altra (del resto sono i pezzi che si prestano meglio), perciò i brani più dolci e melodici sono di gran lunga in maggioranza, il che crea un mood ancora più caldo e avvolgente; in ogni caso non manca qualche brano lungo e complesso come “Outside” o “Warm Embrance”, a cui spetta la conclusione. Tra le migliori ballad vanno ricordate senza dubbio “Slice of Life”, arricchita rispetto alla versione in studio, “Lost in the Past”, “Star”, “I Found You” e “Stay”, più fedeli alle originali ma comunque ottime nel nuovo arrangiamento. Troviamo poi una piccola perla a metà scaletta, la cover di “Another Day” dei Dream Theater, a omaggiare una delle prime, nonché maggiori, influenze della band romagnola.
Sulla performance dei musicisti c’è poco da dire, le loro capacità tecniche sono già note e questo live le conferma, ma forse la cosa che ci si aspettava meno è il preciso lavoro delle seconde voci e dei cori a cappella che, in diversi momenti, supportano la voce di Giovanni De Luigi; tutto quello che si può aggiungere è che gli Empty Tremor provano ora di essere a loro agio anche in ambito unplugged.
Insomma, Slice of Live è un buon album dal vivo, ben suonato e ben prodotto, che punta tutto su un clima molto gradevole e rilassante. Andrebbe consigliato prima di tutto a chi segue già la band, se non altro perché conoscere le versioni in studio dei brani permette di gustare ancora di più un arrangiamento acustico, ma ciò non toglie che possa essere apprezzato anche da chi, in preda a un po’ di romanticismo, abbia solo voglia di ascoltare qualche ballata; se poi siete legati al prog-metal anni ’90 e quel genere di melodie riesce sempre a scaldarvi, allora dovreste davvero concedere un ascolto a questo disco.