Recensione: Sognametal [DVD]
È il 1994 quando sulle coste del Sogndal, in Norvegia, un certo Terje “Valfar” Bakken forma insieme ad alcuni amici una delle band più talentuose del black/viking metal: i Windir. Dieci anni più tardi, il 14 gennaio 2004, lo stesso Valfar muore di ipotermia su un sentiero di montagna, mentre tentava di raggiungere la capanna di famiglia. Termina così, dopo due demo e quattro full-length, la carriera di questi “guerrieri del Nynorsk”, musicisti che combattevano attraverso le proprie canzoni quella guerra che vede la contrapposizione di due lingue, una tradizionale e una innovativa, all’interno del Regno di Norvegia.
Dopo aver perso gli Einherjer, la TABU recordings ha dovuto quindi subire l’ulteriore perdita di un’altra punta di diamante, e come accade spesso in questi casi, ha deciso di comune accordo con i musicisti di non lasciare che tutto terminasse con la mera chiusura di un sipario. Dopo l’ottimo doppio-digipak “Valfar: Ein Windir”, la band decide di proporci un DVD commemorativo allo scopo di mostrare uno stralcio di vita, sia privata che artistica, di una band che difficilmente avremmo potuto vedere al di fuori della Norvegia.
Il DVD, dall’esplicito titolo “Sognametal”, consta di due parti: la prima è il lungo concerto tenuto in onore di Valfar al Rockfeller di Oslo il 3 settembre del 2004 (giorno del suo ventiseiesimo compleanno), mentre la seconda raccoglie una serie di bonus riuniti dopo una spasmodica ricerca di registrazioni private, bootleg, video di famiglia e foto mai viste prima. È indubbio che il perno attorno al quale ruota il DVD sia proprio il concerto di Oslo, ultimo concerto della storia dei Windir ed evento molto pubblicizzato dalla stampa specializzata, anche in virtù della presenza di guest band come Enslaved, Finntroll e Mindgrinder che hanno coverizzato nel proprio stile una canzone a testa della band norvegese. Purtroppo la loro performance non è presente nel DVD ma è presente nel doppio CD di Valfar – Ein Windir.
Alle voci, al posto del defunto Valfar, è stato posto il gigantesco fratello Vegard Bakken, mentre agli strumenti ritroviamo la formazione di Likferd riunita per l’ultima volta nella loro storia. Il concerto di per sé consta di vari cavalli di battaglia tutti tratti da Arntor, Sòknardalr, 1184 e Likferd. Bisogna dire che non c’è nulla da eccepire per quanto riguarda il trattamento video: tutte le telecamere montate sul palco offrono delle visuali complete e notevoli, il sonoro è preciso e i musicisti particolarmente fedeli alle tracce da studio: certe volte la loro precisione sarebbe quasi sconcertante se non ci fosse quella montagna di Vegard a farci tornare con un sorriso alla realtà: si vede che il ragazzo non è molto avvezzo al palco, e complice anche l’enorme massa muscolare si muove come in maniera goffa e stucchevole, sebbene il suo apporto vocale sia più che accettabile. Decisamente toccanti i vari momenti strumentali, in cui si vede una folla a tratti commossa e molto partecipe dell’evento che stava avendo luogo. Superata l’emozione più grande di un’ora di concerto si arriva alla collezione di bonus nella seconda parte del DVD: è quella la parte che suscita più curiosità essendo molto raro un DVD di una band così di nicchia e così di culto, un DVD che non sarebbe mai uscito se Valfar non avesse fatto la fine che ha fatto. È per questo che alcuni dei documenti esposti sono particolarmente interessanti, anche se interamente in lingua norvegese senza sottotitoli – quindi incomprensibili per i non norvegesofoni. La prima parte bonus, molto interessante dal punto di vista storico, raccoglie tutta una serie di frammenti di concerti tenuti tra il 1996 e il 2003 – compreso un’imperdibile 1184 suonata con la fisarmonica – anche se purtroppo le canzoni sono tutte mutilate, e la qualità sia video che sonora lascia per lo più a desiderare. Nonostante la presenza di tutte queste parti separate, non si capisce perché non abbiano voluto inserire la totalità dei bootleg all’interno del DVD, tagliuzzati in maniera abbastanza feroce da TABU stessa. Di certo non uscirà un secondo DVD, e quei documenti quindi non saranno mai più disponibili per il pubblico.
La seconda parte raccoglie una carrellata di foto pubbliche e private di Terje Bakken, della famiglia, della band, degli amici e degli studi di registrazione sotto le struggenti note di “Journey to the End” di 1184, che da sola rende l’esperienza decisamente alienante. Segue un documento molto interessante, ovvero il “diario video” della registrazione di Likferd nel gennaio del 2003 ad Akkerhaugen. Per tutta la durata del filmato non si nota altro che un gruppo di amici, tutti intorno alla ventina, che si sono riuniti in una casa per fare casino, bere, divertirsi, giocare alla PlayStation, mangiare schifezze e registrare un album che tra risate e sbronze si è rivelato uno degli album più coinvolgenti della storia del Viking norvegese. Di certo fa pensare il vedere ragazzi qualunque che si comportano come ragazzi qualunque che sono in grado di tirar fuori in quelle condizioni capolavori come Blodsvik o Likbør – uno si aspetterebbe sempre una sorta di misticismo attorno ad album di questo genere, e questo fa pensare che tutto sommato prendere un genere musicale come stile di vita, o troppo seriamente, è male interpretarlo e ne dà prova la freschezza con cui si riesce ad arrivare a simili produzioni senza sacrificare buoi a Odino o agitare Mjollnir a ogni pié sospinto. A questa preparazione segue un gran numero di chicche tutte da gustare: dalla parte del tour americano a colpi di budweiser e patatine fritte al karaoke-rammsteingrim; dal momento discretamente imbarazzante di una intervista live completamente in facepainting ai vari backstage di diversi festival ai quali hanno partecipato, tutto è come una serie di “grandinate” di piccoli eventi che fanno conoscere un po’ la band a chi ovviamente ha la fortuna di comprendere il norvegese, ma anche chi ne è all’oscuro può godersi le parti in inglese del tour americano e la sequela di versi, grugniti e situazioni decisamente inequivocabili anche solo a gesti.
Segue infine una bella, ma breve, intervista con NRK1, la TV di stato norvegese, in cui una reporter intervista Valfar facendosi raccontare il perché della sua peculiare battaglia per la supremazia del Nynorsk, un tema decisamente poco sfruttato dal black/viking moderno.
Il DVD, nonostante i contenuti interessanti, sembra decisamente assemblato di fretta: poca cura nella confezione, niente libretto, un articolo sommario sul retro e niente tracklist; il menu all’interno del DVD è molto semplice – ai limiti dello scarno – e le sovrimpressioni sono insufficienti, specie alla luce di una distribuzione mondiale che non potrà fruire della metà dei documenti presentati. Insomma, un po’ come è accaduto con Valfar: Ein Windir, sicuramente la TABU avrà voluto battere il ferro finché era caldo, presentando un prodotto raccolto e presentato in maniera sommaria. È sicuramente stata una visione a tratti commovente: molte canzoni presentate le avevo ben scolpite nell’anima e il rivederle suonate mi ha destato emozioni abbastanza profonde – inoltre il “conoscere” per la prima volta quel Valfar dalle foto così sfuggente non ha fatto a meno di lasciarmi con un po’ di malinconia e di amaro in bocca.
Per finire, non ho apprezzato certe foto mostrate nella carrellata di Journey to the End: alcune di esse sono visibilmente foto personali e di famiglia, che ritraggono momenti intimi e di un certo valore emozionale – mi è sembrato volgare e inopportuno per me da perfetto estraneo entrare così di prepotenza in quelli che sono i ricordi di una famiglia e di un circolo di amici distrutti dalla perdita di un figlio, di un fratello e di un amico. In ogni caso, anche questo è commercio e abbiamo avuto l’opportunità di vedere un prodotto di quel tipo che può uscire fuori solamente a seguito di una tragedia: i fans ne facciano tesoro, mentre chi non conosce la band non credo abbia motivo di acquistare questo Sognametal.
Tracklist:
Concerto al Rockfeller, Oslo, 3/9/2004
Sognariket eine krigarar
On the Mountain of Goats
Svartesmeden og Lundamyrstrollet
Stridsmann
1184
Blodsvik
Fagning
Krigaren si Gravferd
Birjing
Arntor, ein Windir
Brani Precedenti:
Live al Stallen, Gaupne 96:
– Sognariket sine krigarar
– Mørket sin fryste
Ulcus e Valfar – Live al Meieriet, Sogndal 2000
– Ending
Live al Meieriet, Sogndal 2001
– The Spiritlord
Live at Betong, Oslo 2001
– Heidra
Live al John Dee, Oslo 2002
– Dance of Mortal Lust
Live al Meieriet 2002
– 1184 con Valfar
Live al 1001 Watt, Skien 2003
– Despot